Sono tornata nelle steppe dell'Asburgica. Le steppe dell'Asburgica mi hanno accolto con: 5C, che per qua è caldo. Cielo azzurro e sole, che per qua è inusuale. Tutto molto bene, quindi. Ma anche con M che mi dice una cosa inaudita: che i suoi livelli di wanderlust sono bassissimi. Pessima notizia. Se i suoi livelli di wanderlust si abbassano e i miei no, prevedo dieta di pane e cazzi amari per l'estate. Sono entrata nell'ottica che la permanenza asburgica durerà ma non indeterminatamente - se mi levate il concetto di limite temporale, io vado in sbattimento. Stasera devo pure andare a fare la socievole perché è il 31 dicembre. Non ne ho affatto voglia dopo la socialità spinta dell'ovile. Mica sono più abituata a queste cose di stare con le persone a chiacchierare così spesso, eh. 
viaggi.guidone.it
Tutta colpa di Pino Cacucci. Se non avete letto La Polvere del Messico, edito da Feltrinelli, cosa state aspettando? Se siete messi come me e non sapete nulla di Messico, a fine lettura avrete voglia di andarci.
In questi giorni sono a Milano, se mi senta a casa chi può dirlo, comunque, qua sono. La wanderlust di questi giorni si è chetata, ma relativamente, quindi continuo a riportare le immagini che mi affollano la testa, mentre mi godo la luminosità milanda e la luce fino alle 17. Che se arrivi da dove arrivo io - buio pesto alle ore 16 - è un lusso. Tra qualche giorno torno a Vienna - mi sembra di tornare nelle steppe uraliche, per come mi sento all'idea. Poi quando sono là mi passa, però uffa. Che buio. 
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In questi giorni sono tornata all'ovile. Notoriamente, all'ovile, quando non ci sei mai, ti riempiono come un otre di cibo e Nebbiolo. Io mica mi lamento, eh. Mangio tutto quello che mi danno e mi procuro quello che non mi danno - gli arancini al burro, ad esempio - e intanto contemplo pigramente la mia wanderlust in giro per l'internette. Le vacanze sono o non sono fatte per questo? Ecco, nella mia eventuale gita, se voglio che sia lunga, Kyoto e compagnia bella, me li sogno. Non c'ho le finanze - o meglio, polverizzerebbe troppe finanze, e io sono sempre per lo stare in giro tanto spendendo poco, invece che per i uichènd a quattro stelle. Dei link a foto belle dal mondo sono il top che il mio cervello sovranutrito riesce a produrre, scusate eh :)
http://www.flickr.com/photos/tom_ruaat

La wanderlust non accenna a diminuire. Poi vedo foto come questa e mi dico: anche io! Anche io! Ah, una volta o l'altra... Prendo e vado. Serena. Che tanto c'è la crisi e lavorerei poco comunque. Ma finché il lavoro c'è, pazientiamo e accumuliamo. Scaltre come faine.
E' solo che l'autunno mi butta giù. O meglio, inverno, chiamiamolo inverno che tra tre giorni ci siamo - anche se, ragazzi, meraviglia, a Vienna ancora niente neve e siamo ancora quasi costantemente sopra 0 gradi. Splendido. 

Sì ecco in questo lungo periodo, durante il quale i miei ferventi lettori sicuramente si saranno dannati l'anima chiedendosi dove diavolo sono, beh, ho lavorato come una poraccia - che in autunno è normale, e per un frilèns cosa benvenuta, dopo la povertà estiva e la privazione natalizia. Che quando gli altri sperperano a comprare minchiate, noi insegnanti si lavora di meno e per fortuna che sono una specie di senzadio che non fa regali di Natale a nessuno e non ne vuole ricevere. Se no sto mese il mio guadagno era a tipo -qualche€. Ecco sì, lavorato bene e anche troppo, dormito, pochissimo, tossito, moltissimo, cancellato lezioni perché non mi reggevo in piedi, qualche volta, ma non tanto quanto l'anno scorso. Il potere suo, è quel che devo ringraziare per questo. 

E poi sì, insomma, sono annoiata. Un pochino. Il mio spirito di osservazione è abbioccato, ma mi sono successe un paio di cose interessanti che prevedo di raccontare qui, una delle quali riguarda un enorme giovane africano che mi ha inseguito correndo sulla circonvallazione di Vienna dandomi della troia razzista perché l'ho guardato male quando ha provato ad approcciarmi per strada, invece che lasciarmi raggiungere casa mia e il mio cibo che aspettava di esser divorato in due secondi netti prima della prossima lezione. Io di solito parlo ai pazzi e agli svalvolati e ascolto tutti, ma non quando ho fame e fretta e freddino. Lui, un elegantone, eh. Elaborerò meglio. Testadicazzo. Ha beccato la tipa sbagliata per fare la vittimadegliaustriacipocoamichevoli.
Però ora taglio qua. Perché sto leggendo un articolo fighissimo e lo voglio finire, e sono pigra. 

C'ho il prurito ai piedi. Leggo di tutti 'sti barboni che viaggiano lavorando, preferiscono chiamarsi digital nomads che fa più figo, e io qua, in Asburgica, da molto, mooolto più tempo del previsto. Noto il prurito ai piedi da quanto spesso visito Lonely Planet e Kayak, e dalla frequenza di lettura di libri di Tiziano Terzani o Pino Cacucci. Stupido cervello!