Considerazioni quasi serie sulla Latinoamerica

Insomma, tra una roba e l'altra, sono sei mesi che passeggio da queste parti, e parlo con cani, porci e anche con le pietre, gia' che ci sono. (In Europa, succede un disastro con Cipro, e io spero che non mi congelino il conto italiano, perché altrimenti resto a piotti. Tipo. Perché mi è scaduto il bancomat asburgico a sorpresa, diobono, e io sono stordita e non me lo aspettavo. Dettagli, dettagli.)

Comunque. Torno al mondo che mi circonda e vi racconto un po'.
Una delle cose interessanti e' che, al contrario che in Asia, qua sembra di essere in Occidente, no? Con le donne mezze biotte, molto piu' biotte che in Europa, a volte maquillées comme des voitures voilées, si parla una lingua che parlo anche io, e' cristiano, etc etc etc. Pero'... Alcune cose sono diverse.

In primis, l'ineguaglianza tra classe alta e il resto della popolazione. E' un abisso vertiginoso. Lo sapevo, prima di venire, ma saperlo a livello razionale e vederlo con i tuoi occhi sono due cose diverse. 

Quindi, hai i ricconi con villa e SUV e country club, e a pochi minuti di distanza il quartiere dove hanno montagne di pattume in strada, coi cani che scalano la montagna di pattume, e una mamma che tiene in bilico un bimbo di pochi anni, perche' faccia pipi', o pupu', o entrambi, sulla suddetta montagna di pattume (periferia di Cuzco, ed e' uno dei posti meglio tenuti che ho visto. In centro.)

periferia di Santiago, Cile - foto wikimedia commons
Quello che questo mega-divario, combinato con una testa occidentale, materialista e individualista, implica e' che chi ha meno cerca di appropriarsi di qualcosa di piu'. Per questo, il Sudamerica e' cosi' insicuro, per questo devi avere gli occhi anche sulla schiena, tenere sempre d'occhio la borsa (anche nel ristorante) e in certe zone e' meglio che non fai foto. 

Per questo, mi trovo a pensare con ancora piu' convinzione che le societa' piu' eguali siano una gran figata, non solo a livello morale o ideale, ma anche per le conseguenze che ha nella vita quotidiana. In Europa - per ora, perche' il divario sta crescendo - 

  • puoi ancora andare in centro e non ti derubano
  • i ricchi non circondano le case di stilosissimi recinti elettrificati o in filo spinato, in cima ad un muro di cemento di vari metri (zone residenziali di Santiago, Asuncion, Lima, Arequipa, ad esempio.)
  • se sei ricco, non devi per forza vivere una vita di paranoia
  • non c'e' l'ossessione con i vetri specchiati anche sulle finestre di casa tua
  • le auto si fermano ai semafori (in Venezuela e Brasile, mi dicono, no, per non farsi derubare)
  • non vedi cartelli con scritte amene tipo "qualunque auto sospetta sara' bruciata. qualunque tentativo di furto sara' punito con linciaggio o fuoco" (viste dall'autobus, per fortuna, ma viste, queste scritte, a El Alto, Bolivia.)
  • i piu' benestanti non guardano ai meno benestanti come a esseri puzzolenti e pericolosi da cui stare lontani, con i quali non vogliono neanche che i propri figli vadano a scuola nello stesso quartiere. non sia mai.
e tanti altri esempi, che al momento non includo qui, perche' vi siete gia' fatti un'idea. I posti dove queste cose si vedono meno, sono quelli con la classe media piu' numerosa (Argentina, forse ancora per poco, e Uruguay.)

Molti dei couchsurfer che ci hanno ospitato sono della classe media, tecnicamente, insegnanti, o ingegneri, pero' vivono in un lusso che io, in Europa, posso sognarmi. Case con piscina (o piscine) e vista mare, se vivi in Paraguay una villetta tutta per te, o un appartamento con vista mare sulla costa cilena. Queste persone fanno tutti lavori qualificati, simili al mio a volte, ma vivono molto, molto meglio. 

Il punto e' che non mi sento invidiosa della loro condizione, perche' piuttosto che vivere in una societa' dove ho la piscina o la vista mare, ma posso passeggiare solo in due quartieri su venti, allora, tenetevi la piscina, come dire.
In questo mi rendo conto di essere europea fino all'osso, se essere europea significa pensare che l'uguaglianza - ripeto, anche in senso materiale, non solo in senso ideale o dei diritti dell'uomo - sia un valore positivo, e che chi e' piu' povero di me non dovrebbe comunque dover vivere circondato da montagne di pattume, o in condizioni dove deve combattere per avere acqua corrente, o il diritto di andare a scuola, o alla salute. Non tutto servito su un piatto d'argento, però neanche le cose che vedo qui. 
Su questo genere di cose, ecco, meglio non transigere, mi fa pensare che si dovrebbe tentare di proteggere quel che abbiamo costruito, in Europa, invece di eroderlo perche' il deficit e' alto, perche' altrimenti cade l'euro, perche', perche'.

Sono stata spiegata???

4 comments:

  1. In EU(ropa) ci vogliono sudamericanizzare. E ci stanno riuscendo con successo, visto che stanno spazzando via la classe media.
    Detto questo, prima che da noi si arrivi al livello di violenza dell'America del Sud ci vorranno secoli.
    Credo che ci sia molto di più che non la pura questione del "divario ricchezza" che crea la violenza. Se tu ci vivessi, invece che, giustamente, veleggiarci da turista, te ne renderesti conto.

    ReplyDelete
  2. Bel post, un tema che proprio non conoscevo, se non per sentito dire davvero superficiale. Il divario sociale di cui parli mi ricorda parecchio Glasgow, dove la classe media sta sparendo, e le classi 'basse' vengono viste come pericolose.

    ReplyDelete
  3. @niki: spero che non accada, la sudamericanizzazione! non dico che il divario sia la sola causa della violenza e della tensione che sento qui, di certo una delle cause piu lampanti, pero'. tu che altre cause vedi, dunque? perche purtroppo questo e' un tema rilevante per ognuno dei paesi che ho visitato. illuminami, che quando posso leggo dal kindolo come ora.

    @cecilia:anche io ero al corrente del tema prima di venire, ma a stare qua lo senti molto,anche perche'devi sempre stare in campana. lentamente inizio rompermi i cojoni della cosa, ma rimangono circa due mesi e mezzo di Latinoamerica, quindi va bene cosi'.molte altre cose le apprezzo, direi.

    ReplyDelete
  4. Cara Natalia, hai perfettamente ragione! La tua riflessione mi ricorda una frase: "Non voglio essere ricco in un paese di poveri!"
    Saluti dal Messico!

    ReplyDelete

Dimmi, dimmi tutto!