Natalia bionica alla riscossa (forse)

Ordunque. 

Il fattaccio è successo da tipo dieci giorni. Il soggetto, però, ha sgombrato il campo solo da tre, perché non lo si poteva mica mandare sotto un ponte, dopo che ha così gentilmente acconsentito a lasciarmi l'amato appartamento di Melrose Place. E' a Vienna, e io non mi sto assolutamente chiedendo se stia bene. Per niente.

Il mio umore fluttua, a seconda dei giorni, a seconda dei momenti del giorno. La mattina, come ogni volta che ho avuto problemi o agitazioni grosse, è il momento peggiore. Poi va a migliorare, e la sera ho addosso una pace inspiegabile. Forse la pace che ti viene dal riposarti dopo una grande stanchezza, e una relazione importante, bellissima, che ti ha cambiato la vita, ma che a volte ti risucchiava le energie come un Dissennatore di Harry Potter. 

Insomma. Io volevo reagire con l'ascetismo, ma siccome a Bangkok, ripeto, sono molto meno sola di quanto credessi, invece sto reagendo aderendo al culto di Bacco. Colombiani, argentini, spagnoli, francesi e italiani, tutti i miei amici di provenienza più latina e terrona, mi hanno detto: non fare solo yoga. Esci pure con noi a bere anche se costa troppo e a mangiarti intere mattonelle di brie, camembert e roquefort puzzolente, e fare la siéma con persone intelligenti. 

Sta funzionando abbastanza bene, anche se uscire ogni sera per del vino o quantomeno per una serata in compagnia sta iniziando a provare il mio corpo, che di solito ha come peccato principale il cioccolato o la Nutella, ma di certo non l'alcool. Io sono quella che è capace di ordinarsi il latte freddo col cacao fondente mentre tutti si ordinano il cocktail del tramonto, voglio dire. Ma in questo momento, accendere un cero a Bacco sta funzionando piuttosto bene.

Domani sera potrebbe essere la prima sera che finisco con lo stare a casa. Un po' ho paura di essere a casa da sola un sabato sera e di sentirmi sola, piccola e nera, e abbandonata come una Calimera poco più di un mese prima del mio compleanno. Per fortuna la parte di me che sdrammatizza continua ad essere forte e tosta, e non mi dò troppo al dramma, se riesco. Uno dei miei amici del cuore, N., che abita di malavoglia a Londra, mi ha detto che sta arrivando alla conclusione che noi milanesi in realtà abbiamo pure noi un po' di antipaticissimo stiff upper lip. Keep calm and carry on, praticamente.
Un po' è vero. Una parte di me vorrebbe fare una scenata tipo Anna Magnani. Ma proprio non mi viene.

In tutto ciò, durante il giorno ho due appuntamenti domani, buffi per quanto sono diversi. La mattina, mi darò alle botte da orbi. Un amico della mia francoamica C. è istruttore di Krav Maga, e domani andrò a un suo workshop, molto probabilmente. Io. A imparare a dare botte da orbi a chi mi rompe le palle. Io, che mi compro le tazze e gli asciugamani di Doraemon e faccio la raccolta punti di Rilakkuma da 7-11. Vado a Krav Maga. Chiaramente finirò col prenderle, ma va bene lo stesso. 


E poi, se sarò ancora viva e gli orari si combinano, andrò alla mia ex scuola di yoga che domani organizza un workshop pomeridiano sulla teoria dei chakra. Così rientro nel mio mondo, e magari imparo anche qualcosa che mi torna utile. 


Insomma, mi godo quello che per me è il lato positivo della globalizzazione: vivere in una città dove trovi dalla krav maga al qi gong, spesso gratis, a volte troppo cari, ma sempre molto facilmente. Sono cose che mi devo ricordare, perché sto cercando di fare pace con la città, e questo implica il viversela in modi solo miei, che fanno bene a me, senza che nessuno mi dica che sono una fricchettona perché voglio imparare dei chakra. 

Figuratevi che una piccola parte di me, che sono praticamente la cugina di Margherita Hack e rifuggo sempre tutto ciò che mi sa di religione organizzata, quella parte che ha letto Felice Per Quello Che Sei di Rossana Campo, vuole pure farsi una gita da quelli della Soka Gakkai a Bangkok. Conosco un paio di persone che vi sono legate e sono tutte persone con una bella testa e un buon cuore, importanti per me. Hai visto mai che questi qui aiutano pure una slandrona di sughero come me. Ma mi sa che per quello aspetto un attimo, che potrebbe essere un input un po' forte. 

Detto ciò, è quasi mezzanotte di venerdì, e io sono sveglia dalle 5:30, sono arrivata a casa da poco perché sono pure uscita per caffè e cena diretta dal lavoro. E' ora di spegnere tutto, computer e cervello, almeno. 
Ad ogni modo, sono viva. Soffro come una cagna a tratti, e a tratti so che ce la posso farcela. 

5 comments:

  1. L'alcohol in questi momenti aiuta. Pure il cioccolato. Stare da sola... di sera, forse è un po' troppo presto, ma non siamo tutte uguali e magari a te farà sentire meglio. Un abbraccio

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  2. Io pure vojo andare a dare botte da orbiiiii!
    Dicono che il corpo ci mette 17 giorni di distanza a 'disintossicarsi' dall'altro, ma chissà che intossicandosi di alcol non succeda prima.

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  3. Divertiti,esplora, fai tutto e il contrario di tutto, fallo quando ti capita l'occasione,non perderti nulla,non ti negare nulla,bada poco ai soldi e tanto al tempo, è l'unica cosa che non ritorna...vivi senza che nessuno possa dirti come e perché,vedrai che senso di onnipotenza e che benessere! Durerà forse qualche mese, l'ebbrezza da singletudine post relazione lunga, e bisogna godersela per lasciarsi alle spalle il dolore ed essere nuovi e aperti a tutti i futuri possibili

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  4. Ci sono rimasta talmente di m*** che non sono neanche riuscita a commentarti il precedente post. Buttati in tutto ciò che ti fa sentire meglio, alcolizzati, mena duro, medita, ridi, e se hai bisogno sfogati.

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Dimmi, dimmi tutto!