Bistrò del Tempo Ritrovato: il mio "Third Place" a Milano, finalmente!

Avete mai sentito parlare della teoria del Terzo Spazio? 
Riassumendo in soldoni, la teoria dice che un Terzo Spazio è uno spazio aperto a tutti, accessibile, che non sia la tua casa e neanche il tuo posto di lavoro. Ma che non sia neanche la casa di qualcun altro. Un posto, insomma, dove puoi andare a passare il tuo tempo libero, da solo o con altri, rilassato e tranquillo, via dall'isolamento delle quattro mura di casa tua. 
La teoria ha risvolti cervellotici e sociologici che vi risparmio, se volete saperne di più guardate qui (link in inglese, con ridirezione al francese, se vi serve.)

Bene, come donna frilèns, che il massimo che ha avuto nella vita è un tavolo part-time in un ufficio di scuola, e che ha tanti tempi morti durante la giornata, io sono sempre a caccia di Terzi Posti piacevoli (che nel mio caso sono pure Secondi Posti, dato che di ufficio neanche l'ombra, e va bene così.) 

A Milano, non ci lavoro, come sapete. Sono di passaggio, nella mia città natale. Però mi piace sempre esplorare, e grazie all'incontro con una lettrice (ciao B.!! Lo so che stai leggendo) l'altro giorno ho scoperto Il Bistrò del Tempo Ritrovato, nella zona Parco Solari, a Milano. La cosa buffa è che ho abitato in questa zona nel 2009, ma per qualche motivo non passavo mai davanti a quest'angolo di strada, vicino al quale vivono due miei cari amici... Ma solo da dopo che ho lasciato la città. E quindi, il Bistrò, fino ad ora, me lo ero perso. 

Ma è carinissimo. E' uno di quei caffè che in Italia, in generale, mancano un po': posti dove ti prendi un caffè, ti siedi con un libercolo, e nessuno ti viene a chiedere se vuoi ordinare altro, o a romperti in generale, se sei assorto nella lettura. Tanto per cominciare, hanno citazioni di Borges sul muro, che è sempre una buona cosa.

Foto: Bistrò del Tempo Ritrovato

Hanno anche un bancone con delle torte dall'aspetto invitante. Torte che sanno di casa, intendo. Torte simpatiche.

Foto: Caterina Zanzi per Nuok.it

Ci sono andata, e ci ho passato un paio d'ore in compagnia, e sono stata benissimo. Magari sta cambiando, Milano, ma tenete conto che io era da un anno e mezzo che non venivo qui, quasi, dunque non sono aggiornata su cosa c'è in città. Anzi, se conoscete posti simili, vi prego, aggiungeteli nei commenti, che in una turbo-città come Milano, servono questi punti di riferimento!

Il bistrò è semplicemente un piccolo caffè-libreria gestito con molto amore dai proprietari, con pochi, selezionati libri in vendita. Niente luci forti, niente stress, il nome, ragazzi, è tutto un programma. J'adore, per dirla in maniera fastidiosa.

Di sicuro avrò il tempo di tornarci. Quando fuori c'è il coperchio grigio acciaio dell'inverno milanese, fa troppo freddo per passeggiare senza meta, tutti sono al lavoro, e tu non sai cosa fare perché sei in gita e sfaccendata, rifugiarsi a ritrovare un po' di tempo con qualcosa di caldo, e un bel libro, è la cosa giusta da fare. Il bello di leggere in un caffè è che se ti stufi puoi guardare la gente: quella dentro il caffè, e quella che passa per strada (quindi prendete un tavolo vicino alla vetrata. Ce n'è uno con due poltroncine: andate lì!)

Foto: Bistrò del Tempo Ritrovato

Io, intanto, tra pochi giorni parto per Budapest. Inizio ad essere in fibrillazione. O agitazione, a seconda dei giorni.
Per fortuna al Bistrò hanno anche una citazione ad hoc di Ernest (Hemingway) per la mia situazione attuale...

Foto: Caterina Zanzi per Nuok.it

Om. Om. Om. Grazie Ernest. Terrò a mente nei momenti di crisi.

1 comment:

  1. Ah, che bel posticino! In questi giorni sarò a Milano anch'io, andrò a cercarlo.
    Buoni preparativi!

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