Arrivederci nomadismo, ritorno alla stanzialità

Per coloro che se lo stessero chiedendo... Sono viva e vegeta, solo piena di cose barbose da fare, tipo trovare lavoro e ricostruirmi un network professionale (cosa che diventerà molto meno barbosa quando avrò effettivamente una rete di contatti.)

Non sono a Vienna. Non sono neanche a Milano. Non sono neanche a Budapest. 
Sono, come mi succede spesso quando sono stanziale e tutti intorno a me hanno da fare in orario d'ufficio, in un caffè con il wifi. Il rumore della macchinetta che macina i chicchi mi calma sempre, come anche il rumore di cucchiaini, piattini e tazzine. Sarà la memoria di quando lavoravo al caffè, quando ero sbarbata. 
In quale città sono e come ci sono arrivata, ve lo racconto meglio nell'altro post che ho appena scritto, ma che ancora non pubblicherò perché è senza foto, e se no poi tutti mi dite Natalia metti più foto! Solo che sto usando il computer dell'Asburgico, che io non ce l'ho, le mie foto sono tutte sulla tableta, e siccome non ho internet a casa, sono uscita senza tableta e ho il testo, ma non le foto. Siam messi bene. Lunedì dovrebbe arrivare l'omino di internet a casa. 

Sto abbastanza bene, più o meno meditabonda a seconda del giorno e del momento del giorno, ma come dice il saggio Terry Pratchett, "Time is like a drug, too much of it will kill you"; io aggiungo il corollario: se poi sei da sola e hai il mio carattere, auguri! Mica insegno solo per la missione pedagogica, io. Insegno anche perché sono nata nell'anno del Cane, e si vede, non so se mi spiego. Per quello non posso fare la traduttrice pura: prenderei a capate il muro.

Mantengo quindi la calma e il sangue freddo nella Ricostruzione, anche se talvolta faccio fatica e mi dico che se facessi una vita normale (esempi di cose normali: vivere sempre nella stessa città; sposarsi; avere un mutuo; un cane o un gatto, o magari un coniglio; fare bambini; assicurarsi che gli asciugamani siano coordinati cromaticamente; avere un lavoro da impiegata con le malattie pagate e le ferie pagate e dove basta trovare un lavoro per vivere e non ti servono dodici clienti e sei destinata a fare la fame periodicamente; non avere scatole di oggetti personali in tre paesi diversi presto quattro) la mia vita sarebbe tanto più semplice.

Mi consolo dicendomi che se così fosse, sarebbe anche più noiosa. Poi, che io sia una che si annoi molto difficilmente, nella vita, quello è un altro discorso :) 

Se non fosse che ormai è inflazionato, concluderei con il posterino rosso di Keep Calm and Carry On. Ma siccome inflazionato è, non lo farò. Andrò invece a rileggere i consigli a me stessa scritti prima del viaggio. In effetti, sono proprio una donna saggia. Di certo, presto qualcuno in questa città se ne renderà conto. 

3 comments:

  1. Che suspenceeeeeeee! Mi ero scordata dei consigli che ti eri autoscritta e di averti scritto io appena reduce ... A un anno e mezzo dal mio ritorno è tutto di nuovo in carreggiata ... E io fremoooo ...

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  2. Formica: no! Cecilia: presto altri indizi :p

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Dimmi, dimmi tutto!