Gita di consolazione

Lo so, ora vado alla festa.
Però dentro di me sono tutta gioiosa perché il uichènd prossimo è tempo di cousinade. E condividiamo la gioia, mica solo le menate, no?
E da quando abito a Vienna, cousinade significa andare qui:


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Budapest, arrivo presto! Non vedo l'ora. Budapest vuol dire: chiacchierate e sociosoap latine fuori contesto con P, pomeriggi alle terme a rallegrare gli ungheresi intristiti con le nostre cojonate supreme (tipo P che mi trasporta sulle spalle gridando uiiiiiiiii), vino, crepe gundel carbonizzate e molto molto altro.

Mi sono anche resa conto che alla fine, dell'ultima gita, che è stata molto piacevole e interessante e con solo uno sprazzo di neve alle due di notte circondato dal sole, non ho scritto più un kadzo.

Che deficiente. Lo dico sempre che sono troppo stordita per avere un blog. Avrò almeno ventisette post in bozza.
Ora vado. Giuro. Sono pronta, sì. 

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