Cose di cui andar fieri

Mi sono svegliata alle cinque, stamattina.

Perché, dite? 

Chiedetelo al mio stupido cervello, che ha deciso in autonomia. Sono rimasta a letto fino alle 5:20 e poi ho detto vabbè, se non dormo tanto vale alzarsi e potersi muovere come i bradipi.

E così ho fatto.

E come un bradipo mistico, ho fatto yoga per la schiena, perché da che ho ricominciato a lavorare mi fa sempre male. Ho fatto yoga, al buio, alle 5:30, di mia sponte. Se me lo aveste detto un anno fa vi avrei detto, sèèèèè!

Ho lavorato, sono uscita quasi mezz'ora in ritardo, sono tornata, ho mollato zaino e tutto il resto, ho comprato la cena dalla signora Farida (chicken biryani thailandese, che è diverso da quello indiano), la papaya per la colazione e il caffè dalla sciura -- tutto per strada -- ho messo via la cena, fatto merenda parlando su Skype con la S.G., ho perso tempo su faccialibro, ho letto il mio libro sulla Mongolia, ho fatto lezione di thai e ora sono le nove di sera. 

E sono ancora sveglia.
Senza gli occhietti che si chiudono.
Senza la sabbietta agli occhi.
Senza vedere la madonna.
Che è come ero messa venerdì scorso, per esempio.

Praticamente fantascienza. Spero prometta bene per il resto dell'anno. Sto tentando di abituare il mio corpo a dormire meno e a non fare la pennica pomeridiana... E per ora è come diceva la mia collega: se non ti abitui, la pennica non serve, e alla fine sembra che guadagni tempo ed energia. Lei lo faceva andando direttamente ad aikido dopo la scuola, e io sto tentando lo stesso con lo yoga... Ce la posso fare!!

Mondi sconosciuti. Tipo, il mondo prima delle sei e mezza del mattino per me.

3 comments:

  1. Infatti, basta abituarsi ... io la pennica non la faccio mai, però poi certi giorni (tipo oggi, dopo 20 giorni in giro/viaggio) credo che andrò a letto alle 8!

    ReplyDelete
  2. Io la pennica non l'ho mai fatta, ho sempre dormito poco e stata spesso produttiva. Ma la stanchezza la avvertivo e come. Adesso dormo il giusto (qualche ora in più) e sono produttiva lo stesso. Quello che ammazza sono le pause tra un'attività e l'altra. I tempi morti del lavoro "flessiBBile".

    ReplyDelete
  3. Cecilia: io odio andare a letto alle otto, non ci riuscivo neanche quando ero bambina... Mi piace leggere e cazzeggiare felice, la sera!
    Romana: da che lavoro alla scuola dei cosetti tempi morti zero... Spariti! Perché lavoro come le persone normali e non da frilèns. Non mi mancano, ma a Vienna avevo strutturato il mio tempo in modo da averli a ore strategiche e mangiare il sushi al parco a Votivkirche!

    ReplyDelete

Dimmi, dimmi tutto!