Come ho già detto in precedenza, il Cile è stato propizio a una sorta di disintossicazione da tutto sto mondo di internette, e tutto il resto. È stato piuttosto salutare, a dire il vero, e ha molto aumentato le mie capacità di concentrazione e di lettura. Lo dicevo io, che internette mi rende il cervello in poltiglia.

Il problema è che mi piace, internette. Quindi, riecchime.

 Il Cile, dicevamo. Ci ho passato quasi un mese, e non ho mai scritto una sega. Non è perche mi sia piaciuto poco. Non ho scritto niente perché ero troppo occupata a godermelo , il Cile. È un paese bellissimo, e non sto esagerando nei miei soliti modi da cialtrona, giuro! Mi è piaciuto moltissimo.

Ora, cercate "Cile" su gugol mèps e seguite il tragitto che ho fatto: Mendoza (Argentina) - Santiago - Valparaiso - Pichilemu - Santiago - La Serena / Coquimbo - San Pedro de Atacama. Con la solita velocità nulla che contraddistingue il nostro viaggiare, a sud di Pichilemu non ci sono andata neanche per idea. Costa un sacco, in termini di soldi e di tempo, quindi penso che lo vedrò a un altro giro, questo sud di cui tutti parlano, che tutti ti decantano. Mi interessava di più il deserto, ché noi, in Europa, non ce l'abbiamo, ecco. 

Una delle cose più sconvolgenti del Cile, è la bellezza del panorama. Chiacchierando con gli studenti, o con altri viaggiatori che mi dicono che gli piace l'Italia, io gli dico: beh, avere un paese che si sviluppa in longitudine invece che in latitudine, aiuta, con la varietà di paesaggi. Ecco: uguale per il Cile, solo che noi rispetto al Cile siamo una caccola. Il Cile è il paese più lungo del mondo, credo, o uno dei più lunghi, diciamo. Va dall'Antartide al confine peruviano. Fate voi. 

Al confine col Perù è un deserto secco, arido, con la terra rossa e rotta, dove cadono pochi millimetri di pioggia all'anno (nella provincia di Arica, ad esempio) e dove ballano di gioia, quando piove.

Valle de la Luna, Atacama (Natalia Pi)
Nel centro, a Pichilemu, ad esempio, è praticamente mediterraneo: pini marittimi, rosmarino, salvia, cespugli bassi sulle dune sul mare, profumi che ricordano la Sicilia, fichi, cavalli selvaggi, e leoni marini a sorpresa, in spiaggia. Il mare è freddo, ma il sole è scintillante, la luce forte.

Pichilemu, Cile centrale (Natalia Pi)
il Leone Marino!  a Pichilemu (Natalia Pi)


A sud, hanno fiordi e ghiacciai, cose da Norvegia, che io non ho visto, ma so che ci sono, e questo comunque è interessante.

Un'altra cosa meravigliosa, di questo paese, è che è una specie di terra dell'abbondanza. Hanno tutti i miei frutti preferiti, a prezzi stracciati, e gustosissimi. Avocado, mirtilli, more, fragole, pesche, albicocche, pomodori, tutto buonissimo e a prezzi accessibili, perché sono tutte cose locali. Hanno anche pesce e frutti di mare buonerrimi, anch'essi a prezzo stracciato, a volte pescati a cinque minuti da dove li ingolli felice. 

Al contrario degli argentini, a mio avviso i cileni hanno sviluppato un palato un po`più raffinato: non si guarda alla quantità di quel che viene servito, ma alla qualità (e con me sfondi una porta aperta.) 
L'antipasto nazionale si chiama pebre, un misto di pomodorini, cipolle, coriandolo e peperoncino, buonissimo per fare bruschettine, a mio avviso. Dà dipendenza. Lo spuntino tipico è l'italiano, un hot dog con un tocco cileno, cioè hot dog con pebre e crema di avocado, al quale puoi aggiungere, a scelta, maionese, senape o kethcup (il nome deriva dalla combinazione di colori.) Ora, a me non piacciono gli hot dog, ma almeno questo vince in originalità.

d'accordo su tutta la linea... (Natalia Pi)

Ma la cosa che più mi è piaciuta, del mangiare in Cile - soprattutto a Santiago - dopo mesi di pizzapastaempanadas, in Argentina (due palle) è la varietà. I cileni si pappano di tutto: sushi, frozen yogurt, cibo russo, cibo peruviano, cibo cinese: insomma, non si limitano a pizza, pasta ed empanadas. Che è quello che fanno gli argentini: cucinano cibo "italiano", rovinandolo, perché fanno la pizza troppo spugnosa, e con sette chili di formaggio. È formaggio con pizza, ecco. In Cile, ho mangiato pure pizza accettabile (ndr: non mangio la pizza perché la voglio. La mangio perché spesso è l'unica alternativa che non contiene due chili di carne a persona.) Insomma, al contrario di quello che mi disse la Formica Scalza, Santiago mi è piaciuta un sacco, ci sono rimasta dieci giorni, e ho mangiato detutto fuorché l'asado. Il che ti fa capire quanto siano soggettive le esperienze di viaggio, ecco.

Rispetto all'Argentina, il Cile da' l'idea di essere un paese che funziona, non uno sull'orlo di una crisi di nervi (o economica.) Sembra molto vivibile, e a quanto pare e' facile trovare lavoro abbastanza ben pagato. No, per dire.

Quindi... Viva il Cile, a me è piaciuto molto! 
Cosa ti insegna viaggiare per un periodo di tempo piu' lungo di sei o sette settimane (cioe' il mio record precedente?)
Intanto, scusate la sparizione. Ma il Cile è stato un ambiente propizio alla disintossicazione da Internette. Figuratevi che non ho neanche chiamatoLa Santa Genitrice per quasi un mese, insomma. Però, a grande (seeeeee) richiesta, rieccomi.

Vediamo, quindi, cosa ho imparato finora:
  1. A non andare in panico quando vedi lo Scarafaggio Gigante dei Caraibi, che vola pure, o i suoi fratelli minori argentini. Impari che hai tre alternative: dargli un nome, e conviverci; agguantare lo spray, se disponibile, e ucciderlo. Se manca lo spray, agguanta la scarpa (se puoi, non la tua, ma una piu' grande) e percuotilo, finche' non smette di muoversi. In Cile, incredibilmente, non ho visto neanche uno scarafaggio. Per questo, mi piace molto.
  2. Impari che il sapone di marsiglia e' il migliore amico di ogni donna. Impari che l'Omino Bianco ti aiuta sempre, anche quando un cameriere distratto ti versa sui pantaloni una generosa quantita' di zuppa di pesce (che non hai mangiato tu, tra l'altro, ma quello che sedeva a quel tavolo prima di te.) E' importante, quando hai con te solo tre (3) paia di pantaloni per un viaggio di un anno circa.
  3. Cominci ad apprezzare il mate, che prima ti faceva arricciare la faccia. Questo ha ottime conseguenze sui tuoi rapporti sociali con la gente che passa per strada in Paraguay, Uruguay ed Argentina (e anche in Cile, se vengono da famiglie più working class, da quanto ho capito.)
  4. Impari che il fatto che a te non sembra piu' di essere bionda, dato che ti sei colorata i capelli dopo mille elucubrazioni, non significa che i quindicenni cileni siano d'accordo, e che per questo non ti dicano, appunto, ciao bionda. Mimetismo una sega.
  5. Dovunque tu vada, in Uruguay, Argentina o Cile, incontrerai un tedesco (o vari) in gita.
  6. Dovunque tu vada, in Uruguay, Argentina o Cile, incontrerai un francese (o vari) in gita.
  7. Dovunque tu vada, in Uruguay, Argentina o Cile, incontrerai un brasiliano (o vari) in gita.
  8. I brasiliani che viaggiano in Sudamerica, spesso, sono dei cafonazzi. Forse è perche sono i riccastri a viaggiare, quelli che credono che tutto gli sia dovuto. Questo ti rende triste, a te, che volevi imparare il portoghese proprio a causa della loro musica, e scegliesti lo spagnolo perché sei pigra e pragmatica.
  9. Gli unici italiani che incontrerai, sono immigrati nel paese in questione, e non in gita (con cinque eccezioni, tre delle quali solo in Cile. Agli italiani, piace il Cile, pare.)
  10. Se ti scappa tantissimo la pipi' , perche' sei in giro da ore, le universita' e i musei sono ottimi posti dove risolvere il problema, con la carta igienica e il sapone.
  11. A proposito di scarichi, e' vero che qui l'acqua gira davvero in senso contrario che nell'emisfero nord.  Lo so che non e' una leggenda metropolitana, ora. A scuola, durante le ore di scienze, guardavo troppo fuori dalla finestra e troppo poco verso la lavagna. Che vi devo dire. Il mondo fisico, quindi, e' pieno di sorprese, per me.
  12. Sopravvivere alla terribile mancanza di biscottini Mulino Bianco (durante le trasferte europee spediti da quell'ufficio FAO che e' La Genitrice) e della Nutella e' piu' facile, quando puoi ingerire quantita' industriali di dulce de leche.
  13. In Uruguay ed Argentina, e' pieno di uomini coi riccioli spettinati.
  14. In Cile, le donne hanno molto spesso il rossetto rosso. Anche quando sono in tuta, a comprare le verdure al mercato. 
  15. Spendere soldi in cibarie e' molto piu' soddisfacente e saggio che spenderli in bevute, come fanno un sacco di viaggiatori, e fa durare il tuo viaggio più a lungo.
  16. Se sei disordinata, e' difficile tenere in ordine pure un piccolo zaino da 50L.
  17. Corollario del punto 16: un pettine puo' sparire senza lasciare traccia (neanche nella stanza che stai per lasciare), e disorientarti per giorni interi, per poi riapparire in fondo allo zaino piccolo, dove tu l'avevi già cercato bestemmiando.
  18. Le famiglie francesi sembrano specializzate nel ridacchiare e parlare a voce alta in posti inappropriati, quali il Museo della Memoria di Santiago e il D2 di Cordoba, entrambi luoghi dove i temi principali sono le sparizioni e la tortura. (Mi domando se non siano come i cinesi, che ridono per celare l'imbarazzo, o che so io.)
  19. In Cile è più facile incontrare animali viventi che in Uruguay.
  20. Sono una sega, e non sono capace di buttarmi a capofitto nell'oceano: mentre dei seienni cileni sguazzano felici, io sono costretta a contemplarli dalla sabbia, con uno scialle a coprirmi le spalle dal folle vento della costa pacifica. Che sfigata.
  21. Nel cono Sur, tutti prendono in giro il proprio vicino, ma in fin dei conti si vogliono comunque bene tra loro, e sputacchiano sull'imperialismo culturale ammericano.