"Il Domenica In dei blog, praticamente" (cit.)
La parte sopra non è assolutamente cambiata. Continuo a parlare di tutto, e di niente, come i migliori opinionisti italiani.
La parte qui sotto è relativa a quando vivevo a Vienna, e siccome l'essere italica all'estero continua a essere una cosa centrale della mia vita, non la cambio. Ah, e anche perché sono pigra.
Per chi vuole emigrare (magari insegnando:)
Per chi sta pensando di lanciarsi e fare l'insegnante di italiano per stranieri, cercherò di dare qualche buon consiglio, ma soprattutto di mostrare com'è la vita di chi non insegna nelle scuole statali, ma fa il frilèns in duecento situazioni diverse.
Se volete insegnare l'italiano, fatelo solo se l'idea vi piace molto, nonché se parlate decentemente. Cioè, anche se parlate tutti infarciti di regionalismi, non c'è niente di male, finché ne siete coscienti e non insegnate abomini ai poveri stranieri. Se no insegnate 'nzomma, e di insegnanti mediocri ne circolano già un bel po'. Ve lo dico col cuore: non rovinate quei poveri pirla che insegnano perché gli va. Tipo, me. Già abbiamo una pessima reputazione. Ci mancate solo voi che insegnate senza saper usare il congiuntivo. Con l'ammore e il rispetto, ma va detto.
Io non l'ho ancora capito. Dipende dal giorno. Edit bangkokiano: generalmente, sì. Edit dopo un anno e mezzo di Bangkok, un colpo di stato, varie granate e due bombe: dipende dai giorni. Tipo, ieri volevo la mamma.
Per tutti gli altri:
Se volete leggere i deliri del cervello di una giovane donna un po' rincoglionita, questo blog va benissimo.
Leggete questo blog anche se non volete venirci, qua, leggetelo anche se il vostro italiano è pessimo, e figuratevi se potreste insegnarlo. Magari leggendo di più migliorerete.
Insomma, fate quel che vi pare, se avete letto fin qui in qualche modo vi interesserà pure. No?