Cioè: non proprio da sola. Anzi. Sono a Milano, dopotutto.
Il cielo su Milano è stato bello, azzurro, qualche giorno fa, con dei bei tramonti sulle Alpi... Ma io ero malata (credo sia lo shock termico Sri Lanka-Italia.) Ora che sto bene... Beh, è grigio bigio. Quindi io guardo fuori, e penso a dove sono stata:
Inle, Birmania (foto mia) |
No. Non sono proprio da sola.
C'è la Sacra Genitrice.
Ci sono le mie due amiche care (ciao M! Lo so che leggi ma non commenti!) che mi sono venute a trovare oggi e hanno apprezzato il mate argentino. Brave.
Ci sono gli amici che vedo dopodomani, quello che vado a trovare lunedì e tante altre persone.
Ma non c'è M. L'Asburgico è tornato in Asburgia - lo so che non si dice così, vabbè dai - a vedere la sua Familie e i suoi amici e Vienna, prima di me. Così ognuno ha qualche settimana dove andare in libreria per ore, o al cinema, senza che l'altro si annoi per ragioni linguistiche, insomma, fare quel che ci pare, da soli.
Ed è questa la cosa bizzarra: io, da sola, senza l'Asburgico, sono 15 mesi che non ci sto. Mi fa strano non averlo intorno. Il periodo più lungo che abbiamo passato separati negli ultimi 15 mesi sono state circa dieci ore a Oaxaca, Messico, perché io ero malata e gli ho detto di non rinunciare alla gitarella che avevamo organizzato, e poi lui ha passato la giornata con un giapponese.
Quindi ieri lo abbiamo portato in aeroporto, e poi siamo tornate qui, la Mater è uscita, e io sono rimasta in casa. Da sola. Col silenzio. Ho resistito circa un'ora e poi sono uscita anche io.
Certo è questione di abitudine, all'inizio del viaggio era anche inusuale avercelo sempre intorno, M., quindi alla fine quello che sembra strano è quello che succede raramente, lo so. Però è disorientante, ecco. Ieri ero di un umore strano, non necessariamente buono, pensieroso.
Oggi va meglio. Sono uscita, ho visto il fratello del mio babbo e abbiamo mangiato sushi e abbiamo riso tanto, poi ho avuto da fare in centro, ho incontrato un'impiegata di Turkish Airlines così gentile che mi ha fatto pensare che quello che voglio fare cominci sotto buoni auspici, e poi sono tornata a casa. Al mio ritorno, due amiche mi aspettavano.
E. ed M., amiche dalle superiori, E. da quando avevamo 16 anni. Lei praticamente accasata ormai, con una casa di proprietà; M. ormai mamma: ci siamo abbracciate, e E. mi ha detto: non ci credo che non ci vediamo da agosto 2012! Mi sembra di averti salutato l'altro giorno! Io le ho detto che questo è il segno delle amicizie salde, di quelle che durano, e lo credo davvero.
Avere amiche come loro, come I. che ho visto quando ero ancora sconvolta dal jet-lag e dallo shock termico, avere amiche come loro è quello che mi conforta quando mi sento incerta, dubbiosa, o ansiosa, come ieri. Io sono via da quattro anni, eppure loro ci sono ancora. Meno male.
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