Nella noia dell'altra domenica, mentre decidevo se aprire o no un blog, spulciando tra i template in rete, mi chiedevo anche: ma se apro sto blog, poi, lo scrivo in italiano o in inglese? Per me questo è un problema costante. Su Tuita. Sul faccialibro. Sempre. Che palle. Questo è perché gli italiani, porcocane, non parlano inglese. E datevi una mossa, perdinci.
Comunque. La risposta è davanti ai vostri occhi, la motivazione è che, beh, ho aperto questo blog per parlare della mia esperienza qui, ma anche per dare consigli a eventuali altri ggiovani italiani che pensino di venire da queste parti e che vogliono insegnare. Quindi l'italiano è una scelta ovvia.
L'italiano lo parla meno gente. Meno lettori, ma anche meno gente che strepita nella blogosfera che in inglese, che vista la serietà di questo blog è un punto importante.
L'italiano è anche una lingua che mi fa sentire a casa. Se devo essere cojona, preferisco farlo in italiano - mi viene molto meglio che in inglese. C'ho molta più classe in italiano.
Comunque. La risposta è davanti ai vostri occhi, la motivazione è che, beh, ho aperto questo blog per parlare della mia esperienza qui, ma anche per dare consigli a eventuali altri ggiovani italiani che pensino di venire da queste parti e che vogliono insegnare. Quindi l'italiano è una scelta ovvia.
L'italiano lo parla meno gente. Meno lettori, ma anche meno gente che strepita nella blogosfera che in inglese, che vista la serietà di questo blog è un punto importante.
L'italiano è anche una lingua che mi fa sentire a casa. Se devo essere cojona, preferisco farlo in italiano - mi viene molto meglio che in inglese. C'ho molta più classe in italiano.