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L'altro giorno, finalmente, mi sono ricordata di chiedere a M, il mio insegnante di yoga, se poteva consigliarmi qualche lettura per sapere con più criterio che cosa sto facendo.
Lo yoga mi piace, mi fa stare bene, mi calma. Ieri ero così calma che di mia volontà ho dato buca all'asburgico e altri amici per venire a casa, stare sola e godermi la sensazione di calma.
Cosa che importa più di tutte, in M ho trovato un insegnante che mi piace, che spiega bene come fare le cose, che te le mostra se non capisci (perché raga io devo starlo a sentire in tedesco, mica facile quando sei a testa in giù), e se proprio non ce la puoi fare, ti acchiappa per una caviglia o per una spalla, e ti mette nella posizione giusta. Dopo ciò, M. con la sua faccia da cugino di Daniel Pennac, tutto spettinato, ti guarda dagli occhiali, ti fa un sorrisone e ti dice, genau, schön!, cioè esatto, bello! A me ci vuole uno così. Nella stessa scuola, una volta, sono finita nella classe di un essere saccente che non faceva altro che cantare mantra e guardarti con aria severa. Ora, anche no. Proprio non fa per me, quello con l'aria severa che ti fa sentire come una povera caccola straniera quando lo guardi senza capire (e lui sa che sei una caccola straniera.)
Insomma, dopo la lezione vado da M e gli dico, sentidài, ma non puoi darmi delle letture così non ti assillo chiedendo sempre perché facciamo le cose? E lui mi ha detto: cerca la biografia di Krishnamacharya (che è l'antenato morale di ogni insegnante di yoga odierno, pare di capire.) Io te la darei, dice M, ma ce l'ho in tedesco e so che per te è più facile in inglese: ti porto il titolo settimana prossima.
Bene.
Oggi, dopo la lezione del mattino, entro in metro. Mentre cammino verso la fine del treno, mezzo vuoto perché vicino al capolinea, noto una borsa gialla, di quelle di tela, abbandonata su un sedile. Mi guardo in giro per vedere se qualcuno l'ha dimenticata, non vedo nessuno, e sotto, vedo l'angolo di un libro. Io sono una bookcrosser, se c'è un libro in un luogo pubblico, io vado subito a vedere: era la biografia di Krishnamacharya! Coincidenza - come dice il mio emisfero sinistro - o segno meravigliosamente poetico, come dice l'altra metà di me?
In tutto ciò, a me dispiace per chi l'ha perso. Ma non saprei come fare, magari lo porto all'ufficio degli oggetti smarriti della metro, ma se nessuno lo reclama, che gli fanno, a sto libro?
A me sta cosa mi ha reso la giornata geniale, comunque. Davvero, a me basta poco.
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