"Come mi batte forte il tuo cuore"

Ecco sì, piano piano a lato dei soliti romanzi sto leggendo questo libro, della figlia più piccola di Walter Tobagi, Benedetta. 

Mi sta piacendo molto, immagino che, come molti di questi libri, sia interessante soprattutto per coloro che non c'erano, come l'autrice, o come me. Mi sono trovata spesso a pensare, durante la lettura, come dev'essere stato per lei, emotivamente, scrivere questo libro. Immagino che sia stato al tempo stesso doloroso e bello. Doloroso, non serve spiegare perché. Bello, perché mettendomi nei suoi panni, per me sarebbe un viaggio fantastico, se avessi anche io a disposizione tutta questa documentazione e queste foto di mio padre. So che ce ne sono un po', a casa mia a Milano, so anche dove sono, queste foto, ma non ho ancora avuto il coraggio di andare a rovistare, in sei anni. E da quando abito fuori, sono lì così poco e sono sempre così pensierosa, quando ci vado, che non ho mai il coraggio di andare e vedere cosa trovo.

Come Walter Tobagi, anche mio padre si interessava di politica, aveva quattro anni meno di lui, e come lui era arrivato a Milano da piccolo, da un'altro luogo - anche se, venendo da Roma, di certo non avrà avuto lo shock culturale provato da Tobagi, in arrivo da un paesino umbro. Anche questa cosa, mi fa sorridere: la mia famiglia romana, in realtà, ha origini umbre, proprio dalla zona da cui proveniva Walter Tobagi, i dintorni di Spoleto. Penso spesso che mi piacerebbe andare a passare del tempo da quelle parti, e non sempre in Lontanistan. Ci andavo spesso da bambina, ma sono anni che non vado né lì né a Roma - dovrò rimediare. Ma mi sa che per farlo dovrò anche imparare a guidare. 

Comunque - questo libro mi piace molto, è una sorta di biografia e storia emotiva non solo di un uomo, ma di un periodo storico, e di una città. Per me leggere libri riguardanti quegli anni è un modo di immaginare come doveva essere la vita di mio padre quando aveva la mia età, cosa pensava, cosa sentiva, cosa faceva. Ne parlavamo tanto quando lui c'era ancora, ma come ho già scritto qui, purtroppo è morto proprio quando stavo diventando abbastanza grande da aver superato tutte quelle fasi in cui ti devi contrapporre a tuo padre per definire bene chi sei - specialmente se siete così simili, oltre che così differenti. 

Oh la la. Fatemi andare a colorare i capelli, subito! Magari il colore ferma il cervello :) 

2 comments:

  1. Sai che anche la mia famiglia è di vicino Spoleto? Borgo Cerreto di Spoleto per l'esattezza!

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  2. Viaggiare per il mondo è bello, ma anche i viaggi della memoria sono ricchi e densi.

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