Indignados? Non proprio.

Quindi insomma, in una delle nostre tribune politiche a cena con l'Asburgico, mi racconta di una chiacchierata con amici che ha avuto mentre ero in Italia. Il tema era come anche l'Uomo della Strada, ormai, sia piuttosto incazzato e detesti le banche. Io confermo: anche tra i miei studenti austriaci, qui, gente normalissima e di mezza età, c'è un sacco di gente incazzata che fa discorsi che cinque anni fa avresti sentito fare soltanto tra i ggiovanideicentrisociali.

Ciò detto, io ho raccontato a M dell'ansia che m'attanaglia ogni qualvolta vado in Italia e parlo coi miei coetanei. Oltre il già citato gruppo di auto-aiuto davanti a una birra all'una di notte (per giovani donne vittime di molestie sul lavoro), ho anche sentito di: un'amica vittima di mobbing perché ha detto troppo veementemente al proprio capo che diceva cacate; una in malattia da sei mesi perché esaurita da un capo maiale che cercava di scoparsela contro il suo volere; una vessata dalla capa imbecille che sta cercando un altro lavoro; uno che deve lottare per essere pagato da tre mesi a questa parte, insomma, un festival di situazioni una peggio dell'altra. E questa, ahimè, non è una novità - è che sta peggiorando. Dal mio compleanno scorso, quindi dall'autunno, ogni volta che vado a casa e non sono con la mia famiglia, ma con gli amici, mi vengono le angosce. Mi viene l'ansia. Vedi e senti un sacco di gente incazzata, o più precisamente, frustrata. 

Ora, M, che è uomo germanico e quindi piuttosto lineare, mi ha detto ieri sera: ma, quindi, se è così, io non ho capito una cosa... Ma dove sono gli indignados italiani? Cioè: tu mi dici che sono tutti incazzati. Io, in effetti, glielo dico, perché ho proprio questa impressione. Incontro molta gente incazzata, col grugno, frustrata, no? Ma come mai questa carica di frustrazione non si spinge mai fuori da casa? Perché tutti si lamentano e nessuno protesta veementemente? Perché piazza Duomo o piazza del Popolo non sono piene di gente in tenda o in sit-in che dibatte, fa e disfa discorsi, insomma, si dà al dibattito pubblico, che questo sia utile o meno? Perché quelle poche volte che poi la gente scende in piazza, come ottobre scorso, si finisce a parlare di quattro pirla che danno fuoco alle macchine, e basta? E perché nessuno rimane in piazza e organizza tendopoli piene di dibattiti e discorsi? Lo so, che ormai sta storia è finita anche altrove. Quello che mi preoccupa e mi dà da pensare è che in Italia, non è mai cominciato. Ma niente. M si chiede se gli italiani ormai non siano rassegnati. Io non lo so, so che ogni volta che torno a casa lo sento come un paese sempre più assurdo e lontano e incomprensibile. Cioè: appena te ne vai, è finita, perché è un paese talmente non funzionale, che rientrarci è dura, perché praticamente devi abbandonare la logica. 

Al di là del fatto che sia utile o meno, metter su una tendopoli e parlare delle cose, è secondo me comunque un segno di vitalità della mente delle persone. Io conosco un sacco di gente che è vitale, ma come mai in Italia non succede una mazza? Cos'è che la rende così granitica? Perché in Italia non abbiamo visto praticamente mai scene come questa, 

http://noticias.terra.es/
ma solo scene come quest'altra? Una povera tendina solitaria nella notte, pare solo in occasione del 12 ottobre 2011?

http://www.romatoday.it/
Mi piacerebbe avere più lettori anche solo per sentire pareri. Mah. 

Si vede, che ho riposato il cervello?
Fatemi andare a fare altro, invece che la sociologa dei miei stivali. 

7 comments:

  1. Ora mi scatenerò le ire di mezza Spagna contro, però a me gli indignados spagnoli non hanno fatto una buona impressione. Molto rumore per nulla. Tutto fumo e niente arrosto. Molto parlare e poco agire. Nessuno è stato poi disposto a rinunciare a niente o a essere solidale con un altro gruppo sociale. E non sono venuti a capo di nulla. Anzi. Forse gli italiani questa volta hanno visto che l'esempio altrui non funzionava e ognuno ha deciso di pensare ai cavoli propri. Forse erano tutti a vedere il Grande Fratello in tv. Mi sa che mancano proprio le basi per poter protestare, perché tutti sanno quante donne ha cambiato Berlusconi, ma poi non hanno idea della gravità della situazione. Io ogno volta che torno a Roma mi pare di vivere nel Truman show della coattagine :-(

    ReplyDelete
  2. L'Italia è un paese strano. Ma anche da noi succedono cose. C'è gente che ha creato i GAS, c'è gente che parla (e cerca di fare) città di transizione e, nel bene e nel male c'è il movimento 5 stelle di Grillo.
    Ora può piacere o meno, ma sicuramente parla e si occupa attivamente di argomenti scomodi. I grillini rompono a tanta gente, ma tanta, sia a dx che a sx.
    Dal mio punto di vista sono più interessanti degli indignados. Cos'è più facile? Stare in piazza in tenda un po'di giorni o farsi un culo così 365 gg all'anno in consigli comunali et similia? Cos'è meglio, cercare di fare un programma insieme a decine di migliaia di cittadini o urlare slogan? Meglio rischiare la vita e la libertà coi No TAV o chiedere (come chiedevano l'anno scorso gli indignados, visto io i cartelli e mi hanno fatto schifo) 2000 € di stipendio a tutti garantito dallo stato?
    Preferisco i grillini agli indignados. Preferisco sempre chi si fa un mazzo così a chi fa della demagogia. Preferisco l'impegno personale all'ennesima richiesta di uno stato-nanny. Lo vogliamo capire o no che lo stato-nanny ci ha portati a questo punto? E che il prossimo passaggio sarà un ulteriore diminuzione del diritto alla libertà?
    scusa lo sfogo, sorellina. E' un tasto che mi fa dolere il cuore...

    ReplyDelete
  3. @Cecilia: beh, ma il problema in generale degli indignados e dei vari movimenti Occupy è stato proprio quello, cioè che erano inconsistenti, in fin dei conti.
    quel che mi chiedevo prima con M è proprio se, come dici tu, manchino le basi della protesta: mi sembra che in molti siano rassegnati in Italia, ecco. tutte impressioni di pelle di una che abita fuori da un po'. mi sembrano tutti arroccati nei loro salotti, e si esce per l'aperitivo o le cene, ma per poco altro. e mi dispiace, eh, perché in Italia c'è una tradizione di impegno politico forte e diffusa... o c'era?

    @Abla: sì, infatti a me piacciono le cose pragmatiche come i GAS, che sono una bella idea. la mia domanda sorgeva non dal pensare che stare in piazza in tenda sia efficace, ma dal fatto che è comunque segno di vitalità. va benissimo farsi il culo 365 gg all'anno nei consigli comunali, ma in quanti sono a farlo? mi sembra che l'italiano medio curi il suo giardino, e sia un po' disinformato. se della gente accampata ne scuotesse anche pochi dal torpore, secondo me sarebbe una buona cosa. il problema è che nessuno sembra aver voglia di avere un dibattito. sono tutti arroccati in tre posizioni, se parli di politica in Italia: destra, sinistra, o qualunquista, tutti incazzosi e riottosi.
    quanto ai grillini: ne so troppo poco per commentare. ma una cosa è certa: ogni volta che Beppe Grillo apre bocca, a me sale una certa qual irritazione. strilla troppo, e in questo si adegua ai peggiori politici italiani che dice di detestare.

    ReplyDelete
  4. Secondo me è un problema ormai radicato di mentalità: siamo troppo individualisti. Molti vanno avanti per conoscenze e raccomandazioni,e non sono interessati a perdere i loro privilegi, quei pochi che non ne hanno sono troppo occupati ad ammazzarsi di lavoro/studio/qualsiasi altra cosa per campare e in più gli organizzatori delle proteste spesso non sono credibili, soprattutto di fronte ai giovani. Tra i miei coetanei si respira un'aria di rassegnazione incredibile. Non so come dire, ma è come se ci avessero educato a dire "tanto il mondo va così" e il massimo che uno può fare è adeguarsi. E quando si prova a fare qualcosa, finisce tutto a tarallucci e vino. In più, la politica è sconcertante,quindi si finisce per disinteressarsi e tirare a campare in qualche altro modo. Il mondo del lavoro per noi è talmente lontano che neanche riusciamo a vederli o pensarli i problemi di mobbing... Anche se sapessi che schifo c'è dietro le specializzazioni a medicina...e io non sono ancora a metà ciclo di studi!

    ReplyDelete
  5. è che l'indignazione ha questo brutto vizio che alle volte porta ad una specie di apatia, quasi non la si volesse affrontare...

    ot ti seguo anche io spiacente che sono la diciassettesima, no ma non sono superstiziosa (se me ne fossi accorta prima avrei aspettato un turno!:)) e ti ho aggiunta alla lista di bloggatori italiani all'estero
    a presto!

    ReplyDelete
  6. Anche a me danno fastidio le sparate di Grillo, ma vai a leggerti il loro programma, non è male. E non viene da lui, ma da migliaia di italiani.
    E' un tentativo di costruire qualche cosa dal basso. Sicuramente non va benissimo, non è perfetto. Ma cosa facciamo. Stiamo seduti a lamentarci? A fare gli intellettuali con la puzza sotto al naso "che i grillini non sono così fighi", non hanno il pedigree giusto? Andiamo in piazza a chiedere stipendi garantiti dallo stato come gli indignados?
    Non si notano molto? Alle prossime comunali si noteranno di più. si presentano in 100 e qualcosa circoscrizioni. Ed è tutt gente che paga di suo. Niente finanziamenti pubblici: impegno personale.
    Li stanno attaccando tutti perché cominciano a fare paura, si parla di risultati (alle prossime politiche se mai ci saranno) a due cifre. I cambiamenti, da qualche parte devono cominciare... faranno degli errori? Certo, ma loro almeno ci provano.

    ReplyDelete
  7. Io vado un po' controcorrente. Apprezzo l'impegno dei militanti del 5 stelle ma detesto Grillo e il suo programma è semplicemente folle (annullare il debito, uscire dall'euro...), né ha una visione.
    Purtroppo in troppi ci si dimentica che siamo uno dei pochi paesi sviluppati al mondo che ha conosciuto una stagione sanguinosa di terrorismo. E infatti, purtroppo, ecco che la vivacità italiana sta tornando. Spero di no, perché la violenza non porta a nulla.... Occupy e indignados mi sanno di folkore, non servono a nulla, scusami, ma purtroppo qui il terreno è fertile per nuova violenza. Io ricordo ancora quando mio padre, sconvolto (lui faceva politica), tornò a casa dicendo che avevano gambizzato Montanelli e che il peggio doveva venire. Ho un po' paura, le cose vanno davvero male. E quando gente come me che paga le tasse fino all'ultimo centesimo viene continuamente chiamata ai sacrifici con gente che invece si ingrassa alle nostre spalle, capisci che la rabbia possa montare.

    ReplyDelete

Dimmi, dimmi tutto!