Aggiornamento in ritardassimo e foto di Thonburi, al di là del fiume

Eh, scusate. Me ne sono resa conto solo ora, che sono a casa con un vibrione da ieri, e leggevo blog altrui, cosa che non facevo da un po'. E insomma, sul blog dell'esimio Manoel O., ho visto il link al mio che diceva "due settimane fa". Cioè: due settimane fa?!?

Devo scrivere, ho pensato. Ora!

E' che in due settimane, sono successe tante cose.
Ad esempio: ho trovato lavoro.
E' solo temporaneo, non è esattamente cosa che mi si confaccia più di tanto (insegnare a dei nani estremamente piccoli, non so, il giudizio è sospeso su se mi piace o meno), ma paga bene, e soprattutto, è molto meglio che starmene a casa con le mani in mano. Non sono per niente brava a stare con le mani in mano, affatto. 

In realtà questa del lavoro è la novità più grossa, che però mi appiana il cervello, perché sono passata da zero ore di lavoro giornaliero a otto, mi fanno svegliare alle sei del mattino, e sto imparando una cosa nuova. Quindi, encefalogramma piatto, a fine giornata. Il lato positivo dell'iniziare a un orario inumano è che finisco presto. Non sono ancora nella fase in cui sono così ganza da prendere e andare a fare cose subito dopo scuola, ma magari ci arriverò... Per ora, l'unica cosa che faccio è venire a casa e dormire per venti minuti, scolarmi una Bialetti da due intera, e ritornare nel mondo dei viventi.

Continuo a esplorare la città, che amo assaio. Ripeto: non è bella. Non lo è. E' troppo nuova, ma non abbastanza nuova da avere quello charme futuristico che hanno Singapore o Tokyo. Quello che è affascinante sono le pezze di vecchio che sopravvivono in mezzo a tutto 'sto nuovo, le vecchie case thailandesi in legno, con il giardino e tanti alberi. Ogni volta che ne trovo una, sembro una maniaca che sbircia nelle case altrui. 

Continuo l'esplorazione nel weekend, anche. Due settimane fa, sono andata a Chinatown, un sacco di cibo bònerrimo, caos e folla e motorini e sozzura e insegne in cinese e soprattutto, la vecchina del dim sum. Una vecchietta che avrà un'ottantina di anni, a vederla, e che è stata l'autrice del migliore cibo della nostra esplorazione sino-gastronomica, con i suoi ravioletti di maialino fatti a mano, con la carta di riso gialla. Li vendeva in un cestone di vimini piazzato su uno sgabello, e ce ne ha regalati due in più quando ha visto la nostra faccia al primo assaggio. Meravigliosa. Vince la palma su tutte le altre bancarelle. Devo scaricare le foto, così se un giorno venite a farvi una gita a Bangkok, non vi dimenticate di andare a Chinatown. Non ho ancora capito come mai, ma spesso i turisti che vengono qui non ci vanno, né lì, né nelle due Little India che ci sono. A me i quartieri popolati dalle varie minoranze piacciono un sacco.

E poi settimana scorsa, per la prima volta, ho attraversato il fiume...

Il fiume, appunto. Chao Phraya, se ve lo state chiedendo...
e sono finita in una libreria-caffè a gestione thai, ma intitolata a Voltaire, dato che si chiama Candide. Questi di Candide hanno un bel giardino, 


fanno ottimi caffè, vendono cartoline fatte a mano, e solo libri in thailandese. Traduzioni, spesso, ma in thai, e basta, che in un certo senso me li rendono simpatici, perché non cercano di accontentare tutti. Tanto di librerie che vendono roba in inglese ce ne sono già un fottio. E vedete che bei libri hanno?

L'immancabile Haruki-san.
E anche cose ancora più entusiasmanti, se siete me, vi manca un poco l'Europa/l'Italia, e un pomeriggio qualsiasi a spasso per Bangkok incappate in questo libro: 

Antò!!
Cioè: io Sostiene Pereira lo adoro. E' bellissimo, fantastico. L'ho letto velocissima senza sapere bene cosa mi aspettava, che quando hanno fatto il film con Mastroianni ero una sbarbata. E' un libro stupendo, e ora ho visto che ci sono pure tre gatti che se lo leggono qui in Thailandia. Sembravo la Sofia Loren quando ha premiato Robbèèèèèè! alla notte degli Oscar 1997.
Si vede che non ho passato molto tempo a casa mia, nell'ultimo anno e mezzo.

Bene, insomma... Questa è la mia vita bangkokiana, al momento. Lavoro con dei bei nanerottoli thai e giapponesi dal lunedì al venerdì, mi sveglio alle sei del mattino che il cortile di Melrose Place pare una giungla, torno che sembra di camminare in un asciugacapelli gigante (sta iniziando la stagione calda), prendo il mototaxi troppe volte al giorno, perché purtroppo camminare a Bangkok spesso non è piacevole neanche se sei una camminatrice urbana come me, e faccio yoga. 

Ah, lo yoga. 
Ho trovato una splendida maestra di yoga franco-indonesiana. Che adoro molto. E che sta per lasciare Bangkok, rendendo me inconsolabile, perché mi piace quanto il mio maestro viennese. Cioè tantissimo. Che non è facile per me, o per nessuno, trovare un maestro di yoga che ti piaccia così tanto.
E poi, tramite il Community Yoga, che non è una scuola di fighetti, ma una rarissima cosa di fricchettoni che funziona a donazione, ho anche incontrato le prime tre donnole con cui potrei diventare amica. Una portoghese, una messico-californiana e una, udite udite, turca. 

Ora vi lascio e vado a dormire. Che domani torno al lavoro, e mi sento già male, perché non sono certa di essermi ancora del tutto ripresa. 

Vi lascio con un'altra diapositiva di al di là del fiume...


Nonché quella di un mostro marino scappato dal parco di Lumphini, probabilmente sfrattato da quelli lì delle proteste pacifiche con le granate, e che ora vive su un sasso vicino all'ambasciata portoghese.
 

6 comments:

  1. complimenti per il lavoro! adesso potrai goderti di più le esplorazioni del fine settimana. anche a me era piaciuta molto la zona di Chinatown. Mi affascinano queste città nelle cittá. Certo mi avevano fatto un po´impressione I loro magazzini all´ingrosso. Mi vengono le vertigini all´idea di quanta roba (spesso inutile) sia prodotta

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    1. Ma grazie! Vediamo cosa succede dopo maggio... Hai ragione, sulle cose inutili. Nei mercati delle cineserie di pessima qualità è dove capisci perché un giorno la nostra specie porterà il pianeta all'implosione :-/

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  2. Era un po' che non paciugavo questo blogghe.
    Bella la nuova versione! E quel funghetto messo cosi', sbarazzino prima del titolo, mi crea collegamenti con certi miei viaggi...! Mi fa piacere rileggerti, e' come sapere cosa succede al personaggio di una serie che hai seguito (e di cui sei diventato fan!).

    Baci baci,
    S.

    www.dottornomade.com

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    1. Ciao Nomade! Bentornato :) Come butta? Appena riesco passo a trovare te, che è da un po' che non paciugo neanche io. Ci siamo dati il cambio, tra Europa ed Asia, visto?

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  3. Sostiene Pereira in thai! Stupendo :)
    Continua a raccontarci, che così viaggiamo un po' anche noi.
    In bocca al lupo!

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    1. Figo, neh? Tabucchi in thai? Anche io ero esaltata! Sì sì che racconto... Anche oggi ho attraversato il fiume. Anche se è zozzo e lurido, sempre un corso d'acqua è, con belle viste e al di là del fiume... E' tutto più lento. Bello.

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