Mi piace andare nella città vecchia, anche se non lo faccio spesso, perché è diametralmente opposta alle altre zone dove vanno spesso gli espatriati stranieri.
A Thong Lo, per esempio, che è una zona moderna e a) cara b) abitata perlopiù da stranieri e c) fighetta, di solito ci sono stranieri bellocci, in camicina ben stirata, con gnocche di vario tipo sottobraccio: thai o straniere, ma tutte vestite bene. Truccate come auto rubate se thai, truccate più leggere se straniere, ma tutte con il vestitino, e la borsettina, e i tacchettini perché tanto, vanno e vengono in taxi, che camminare è da pezzenti, o matti.
Ora: io è raro che vada da quelle parti. E' piuttosto snob. Ricordatevi che io sono quella che si è presentata a un matrimonio in DocMartens, da giovane. E anche alla discussione della tesi. Quindi, a Thong Lo ci vado se mi invitano, o se c'è un buon ristorante da provare, e lì ce ne sono molti, anche se costa tanto a volte lo faccio, o... Non ci vado, semplicemente. Per me è pure lontano, e i posti non hanno molta... Anima, ecco.
Poi, abbiamo la città vecchia. Che è un mix molto più eclettico, di sicuro con più carattere, almeno secondo me. Quando esci nella città vecchia, incontri:
- espatriati che non amano la fighetteria in stile Thong Lo
- espatriati che amano la musica live
- artistoidi di tutto il mondo
- turisti con lo zainetto vestiti con quei tremendi pantaloni con gli elefanti e altri orrori simili
- turisti con lo zainetto messi malissimo: ubriachi, drogati, o entrambi all'unisono, o intrappolati a Bangkok perché hanno finito i soldi e devono fare volantinaggio e similia
- hippie giapponesi
- hipster thailandesi
- vecchi occidentali rovinati che vivono qui da trent'anni (ne parleremo dopo)
- thailandesi eccentrici di varie fasce d'età
- thailandesi più amichevoli della media thai, perché a forza di stare a spasso coi farang, gli occidentali, hanno capito che europei e americani non sono la stessa cosa, e che in Europa si parlano un sacco di lingue e che siamo molto diversi gli uni dagli altri. Questi thai sono i miei preferiti perché sono quelli che fanno un sacco di domande sensate.
Ma veniamo a noi, all'acquerello.
Sono con M. e un gruppo di amici, per salutare uno di noi che se ne torna in Australia. Gruppetto di sei persone circa, bar minuscolo, bellissimo, vecchio, con le sedie spaiate al di fuori e decorazioni a dir poco eclettiche dentro -- si va dal poster del New Orleans Jazz fest 2003 alle foto del re, passando per foto delle starlet thai degli anni '60.
C'è anche un gruppo che suona musica blues: musicisti thai, cantante occidentale, vecchio, stramiciatissimo e con anni di alcol addosso, ma con una voce fighissima. E una maglietta con una colomba che dice peace and love.
Ecco la diapositiva:
Adhere13 Blues Bar, Samsen Rd. |
Il barista, oberato dalla quantità di gente, non ce la fa. Quindi vado a prendere io le birre per me e M. Al bancone, uno dei suddetti thai curiosi attacca bottone mentre aspetto, ci facciamo due chiacchiere e mi regala una patatina di gamberi. Simpatico, paffuto, gli dico che torno al mio tavolo perché gli amici mi aspettano e lo scarico con grazia.
Una mezz'ora dopo, torno al bancone per una birra e un mojito, che ci vuole un attimo per prepararlo. Il mio amico thai paffuto è stato raggiunto da un suo amico occidentale. Età, sessant'anni o forse di più, secco, capelli bianchi e lunghi, spettinato, camicia nera a pois bianchi, occhi azzurrissimi. Segue la conversazione tra noi tre.
Thai Paffuto: Nat, questo è il mio amico. E' francese.
Amico Francese (alticcio, in inglese) ciao, mi chiamo Jean. E tu?
Io: Natalia, piacere.
AF: cosaaaaa?
Io: NATALIA!
AF: eeeeeeh?
TP: Natalia! Jean, ma sei proprio un vecchio, eh!
Io (in francese) Sono Natalia. Mi chiamo Natalia. Capito?
AF: AH! Sei francese?
Io: No, italiana.
AF: Ah, meno male.
Mi stringe la mano, trasforma la stretta in un baciamano.
Mi tiene la mano. La gira. Mi annusa il polso. Mi guarda, e
AF: profumi di vaniglia.
Io: eh già.
AF: meraviglioso.
Io: grazie!
TP: Jean, eeeh come al solito eh..
AF, ignorando TP: I'll make love to youuuu (cantando)
Io: ...
AF: with the vibrations of music...
Io: sollievo.
AF: Don't worry. Ballerai con me, dopo?
Io: mah, guarda, vediamo, dai.
TP: ma dove sei seduta? Resta con noi!
Io: eeeeh, ma il mio amico torna in Australia, domani...
TP: oh, occhèi, allora ci vediamo dopo.
AF: a dopo, ma belle.
Mi riprende la mano, la fissa, l'annusa, mi guarda con i suoi occhi azzurrissimi, tenendomi la mano, e mi dice: tes mains. Tes mains.
Mi sa che gli piacevano le mie mani.
Io adoro incontrare questi soggetti. Ed è nella città vecchia, che li trovi, i soggettoni, mica nella fighetteria in vetro e acciaio di Thong Lo...
Da acriverci mille storie! Forse un libretto di 'diapositive' di casi umani?
ReplyDeleteMa guarda, anche sì! I casi umani in ogni caso mi affascinano. Questa città, come tutte le grandi città, ne è piena.
DeleteLa fighetteria snob non ha nulla di interessante.
ReplyDeletePerò io vorrei sapere come sono gli hipster thailandesi! Una foto? ^_^
Dovrei cercare, perché di foto alle persone ne faccio poco o nulla... Mi prende male! Ma è una città globale, e come ovunque, è pieno di giovani striminziti, ed occhialuti. Solo che qui sono thai. Farò una ricerca ;)
DeleteAh! Ma anche io ci ho fatto un post proprio su quel bar!
ReplyDeletehttp://dottornomade.com/?p=5422
Trovatolo per caso, eh...
Bello! Fighissimo, o no?
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