Scaffali aperti e letture bloccate

A Vienna c'è una roba chiamata Offener Bücherschrank, che significa scaffale aperto. Ce ne sono tre, per esser precisi. Una sta nel bobostan* nei pressi dei quale abito io, cioè nel settimo distretto, in Westbahnstrasse, all'angolo con Zieglergasse. Dei tre scaffali, è il più fornito e quello coi libri di qualità migliore, nonché in più lingue. Perché appunto, intorno a questa libreria libera, come la chiamo io, abita tutta gentaglia come me, pieno di stranieri che il tedesco lo capiscono con enorme sforzo intellettuale, e giustamente nel tempo libero leggono in altre lingue. Quindi troverete spessissimo libri in inglese e francese, meno spesso in spagnolo, ma anche in italiano, che qua lo studiano in tanti. Gli abitanti del settimo, detto anche Neubau, sono anche di tendenza piuttosto barbona e si trasferiscono in continuazione. Ergo, la nostra libreria libera è sempre in movimento - anche se meno, negli ultimi mesi. Ci sono molte anticaglie, purtroppo. Lettori che volete fare una gita a Vienna, venite qua e datevi al bookcrossing, che non è più trèndi ora che non è nuovo ma è idea phiga ugualmente. 
Le altre due librerie le trovate nel quartiere turco, al centro del Brunnenmarkt, e in una piazza nel nono, non lontano dalla stazione Währingerstrasse, per chi vuole farci un giro. Ma non sono mica phighe come la mia. 
La cosa bella è che nessuno ha mai vandalizzato o tentato di rovinare queste librerie libere, sono proprio carini qui, certe volte. Come quando la mia amica V ha dimenticato trecento euro in un libro della biblioteca - sìsì, lo so, che gente frequenti, Natalia, gente stordita come me, dico io. Beh insomma, accortasi del fattaccio, una settimana dopo si è recata in biblioteca senza alcuna speranza, e i bibliotecari avevano una bustina coi suoi soldi nel cassetto della direttrice, e le hanno anche detto, era ora, Frau V., pensavamo si fosse dimenticata. Glieli han tenuti, i soldini. Lei, che è francese, mi ha detto, in Francia, li avrebbero usati per uscire a cena. In Italia, le ho detto io, pure secondo me, sai. 
Comunque.
Parlando di libri, sono in fase di blocco da lettrice. Il mio giallo islandese si impegna a chiamarmi, ma proprio non gliela faccio, non ho voglia di leggere. Leggo blog altrui e gioco sempre a Glitch. Sarà che nelle ultime settimane ho già letto tanto, e anche che negli ultimi due uichènd ho avuto ospiti italici e franco-ungheresi da oltre confine, e se sono sempre in giro non leggo. Uffa. Sta settimana leggerò di più il mio amico Arnalduro Indriðasono

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