Natale a Buenos Aires

Lo so, che non è ancora Natale, però ci siamo quasi. Cioè, è quasi Dicembre, no? E io sto scrivendo in canotta,  in questo momento. Il vibrione per fortuna è partito quasi del tutto, e oggi sono uscita.
A godermi l'aere primaverile.
Ora.
Lo so. Lo so, che voi siete uomini e donne di mondo e vi starete dicendo

Vabbè Natalia, non fare tutte ste scene che lo sapevi anche tu, che in quell'emisfero ora fa caldo.
Che ora è primavera, lì. Ci sei andata per questo, crétina.

Giusto. Vero. Peró vedere le decorazioni di Natale, gli alberi e i poster a tema natalizio con tra 25 e 31C di giorno, a me mi sconvolge un po' la psiche. Che come sapete, è facile da sconvolgere, comunque.

Ancora non ho idea di dove sarò a Natale, so che mi mancherà la mamma, e anche la nonna e la zia e tutta la mia microfamigliola e anche quel fagiolo alloggiato nella panza di mia cognata. Mi mancheranno pure i ravioli della nonna e il nebbiolo di mio zio.

Quindi, voglio sperare di essere in un luogo sommamente figo per avere qualcosa di cui rallegrarmi che non sia solo che qui fa più caldo. Che peraltro è già una gran cosa di cui rallegrarsi.M

Non ho ancora scritto una minghia di più elaborato su Montevideo, che continuo a trovare adorabile, o su Colonia del Sacramento, al di là del fiume da dove sto ora, che è una meraviglia, conservata da dio, e con l'aria così pulita che di notte sul fiume è pieno di lucciole.
Tipo che con tutte quelle lucciole, ho avuto una crisi di risate come a Iguazu. Bellissima Colonia!

Devo scrivere più spesso, è che spesso non ho accesso a computer e compagnia bella.
Prometto di fare i compiti presto!

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