Innamorarsi del Giappone a Bangkok

Una delle cose divertenti, del vivere a Bangkok - come in molte metropoli degne di questo nome, credo - è che si finisce a vivere in un pastiche culturale gigantesco. Era lo stesso a Istanbul, a Vienna un po' meno, o meglio, lo era, ma soprattutto con europei, quindi aveva un impatto minore. A Istanbul, molti amici miei erano francesi, quindi come dico sempre, sono tornata dalla Turchia con un turco accettabile e un francese eccellente. 

Qui a Bankòk, come spesso accade, di amici thai ne ho, tipo, uno. Questo non è perché i thai sono malvagi, ma come dicevo a Vienna: loro vivono qua da una vita, parlano la lingua, hanno i cazzi loro e mica hanno tempo di stare a conoscere te, sprovveduto e nuovo arrivato. Quindi, quel che succede è che fai amicizia con altre mine vaganti come te, cioè gli altri espatriati. Istanbul è stata l'unica eccezione, sino ad ora. Coi turchi, o almeno con un certo tipo di turco, cioè quelli che fanno casino a Gezi Park da un anno a questa parte, mi sono proprio trovata.

Torniamo alla città attuale. I miei amici  qui (o conoscenti, più precisamente) sono di varie nazionalità, un pastone di europei misti, un paio di nordamericani, un paio di sudafricani, un paio di australiani. Ma la vera sorpresa, per me, qui a Bangkok, sono i giapponesi. Sono ovunque, sono tanti, e sono matti. Perché qui ci finiscono due tipi di giapponesi. 

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Il primo tipo: il giapponese ricco. Il giapponese ricco è un espatriato di quelli veri, vive in una certa zona della città da cui non esce mai, ha bambini, parla pochissimo thai e anche pochissimo inglese, non esce mai perché lavora sempre. A meno che non si parli di uscire dopo il lavoro, ubriacandosi con il proprio capo, cosa che succede qui esattamente come in Giappone, dato che lavorano per aziende giappo. Ha una casa gigante, come il suo stipendio. Spesso ha una moglie, che non lavora, e che si prende cura dei bambini, annoiandosi il resto del tempo (o facendo cose creative, tipo le mamme giapponesi della mia classe, che cuciono e fanno collane e cose del genere.) Sono ben vestiti, ricchi, e non c'è alcuna possibilità che io li conosca, perché stanno sempre nel loro giappomondo bangkokiano, compreso tra due precise fermate della metropolitana. 

Il secondo tipo: il giapponese sciroccato. I giapponesi che conosco io, ovviamente, rientrano praticamente tutti in questa categoria, con diverse gradazioni di eccentricità. Io li amo tutti molto.

C'è Ichiro, l'artista nell'appartamento di fianco al mio. Fa gioielli d'argento e ha vissuto a Goa per anni quando era ggiovane. E' un tipo interessante, ma lo temo molto, perché è anche piuttosto irascibile. Ciononostante, ci sta dentro. Ha i dreadlocks e beve molta birra, a partire dalle ore 12. Lo so perché siamo vicini di balcone, e la birra la beve lì. 

C'è Tepei, il marito della mia amica turca, iper eccentrico, buffissimo, con dei capelli simili a quelli di Einstein, che rifiuta il concetto di colazione perché perché mangiare qualcosa di diverso solo perché ci si è appena svegliati? L'abbiamo introdotto al concetto delle egg benedict e l'abbiamo convinto che la colazione può essere un'idea valida, per la gioia della mia amica turca, che viene da una cultura dove la colazione, la kahvalti, è una cosa culturalmente importante. Lo convinceremo. 

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C'è la mia amica Yuka, che viene a yoga con me e che quando si rilassa e mi racconta dei suoi fasti di supergiovane (ha qualche annetto più di me) se ne viene fuori con avventure in India che io mancopenniente, come dire. Tipo quando è finita su una barca con il barcaiolo che le diceva jikijiki? Jikijiki? E lei non capiva, e viene fuori che jikijiki lì è come dire voulez vous coucher avec moi?, per fortuna ne è uscita tutta intera, senza jikijiki. La cosa buffa è che, chiacchierando, è venuto fuori che Yuka è la ex di Ichiro, perché hanno fatto vita fricchettona insieme a Goa, tipo dieci anni fa. Della serie, questo mondo è un buco. Scopri che ha viaggiato da sola pure in Sudamerica, perché nessuno voleva andare con lei e lei mica ha tempo di stare ad aspettare questi uomini letargici.

C'è Kaori, che la vedi ed è sempre vestita bene, come le mie studentesse giapponesi a Milano, ben truccata con delle belle scarpine... E poi chiacchieri e ti racconta di come le piace andare a suonare il djembe  insieme ai ragazzi africani che organizzano il drum circle al parco. E tu, nella tua mente, pensi subito ad Elio e le Storie Tese, che cantano piantala con sti bonghi, non siamo mica in Africa! Troppo buffa.

C'è la mia amica Hiro, che abita due piani sopra di me ed ha viaggiato ovunque, viaggio duro senza paura, anche in Medio Oriente, e che ora aspetta un bimbo asburgico-nipponico. Carinissima pure lei, pensavo che fosse buffa ed eccentrica... Ma ora che ho conosciuto altri giapponesi, direi che lei è la più normale di tutti. 

C'è l'insegnante di piano che ha conosciuto l'Asburgico, che ha vissuto in Bhutan insegnando il piano, e che ora vive qui, con pochissimi soldi e un fidanzato bhutanese. Che ce ne ne sono dodici, di bhutanesi, e lei se n'è trovata uno.

Una delle cose che mi piacciono, dei miei giapponesi a Bangkok, è che sono tutti belle teste. Sono via dal Giappone perché lo criticano molto, criticano la (non-)cultura dell'iperlavoro, criticano il nazionalismo, criticano il razzismo, criticano i livelli assurdi di conformismo -- e pensate che io sono già presa male vivendo qua, loro dicono che in Giappone è peggio -- criticano il fatto che il Giappone ad esempio rivoglia un esercito... Sono spiriti liberi, ai quali il Giappone va stretto. Da loro imparo molto su quel paese, grazie a loro so già che non potrei abitarci, per quanto poi mi piacciano tante cose della loro cultura, dal cibo ai libri al cinema. 

Altra cosa che mi piace, dei miei giapponesi, sono le donne. 
Siccome sono, appunto, soggetti molto pensanti, queste donne giapponesi sono forti ed indipendenti, cosa che le pone fuori dalla società "normale" molto più che l'essere donna forte e indipendente per una donna americana, o di alcune parti dell'Europa. Sono toste, mi piacciono. Lo stiamo dicendo tipo battuta ma hai visto mai che Yuka ed io finiamo ad andare in Marocco insieme, l'anno prossimo... Dato che l'Asburgico non ci vuole andare, ed è il genere di posto dove è meglio andare in coppia o gruppo, se si è signorine?

Altra cosa buffa del Giappone, che è simile alla Thailandia, è il concetto di kawaii, cioè carino, in thai narak. Tutto può essere bellino, ciccioso, coccoloso e pucci pucci, quindi finisci come me che ho la signora delle risorse umane della scuola che mi manda i messaggi con le faccine e gli orsetti. Meraviglioso. Perché alla fine equivale a non uccidere la nostra parte più bambinesca con la seriosità adulta, no? Vi metto un video che esemplifica bene il concetto di kawaii, pubblicità dell'equivalente giapponese di Whatsapp, Line, che qui è molto molto più diffuso, perché ha gli sticker più belli. Io, quando sono triste, ormai mi guardo questo video. O anche senza essere triste, perché mòro ogni volta che lo guardo. Guardatelo pure voi!


Insomma, io avevo già una certa fascinazione imprecisa e immotivata per il Giappone prima di venire qui, ma ovviamente conoscendo più gente di quelle parti, e gente intelligente, in più, la cosa aumenta. D'altra parte, già quando avevo quindici anni e guardavo le partite della Roma col mio babbo, dentro di me pensavo che gente come quest'uomo avesse tanto, ma tanto un suo perché. 

Hidetoshi Nakata

8 comments:

  1. ahahah sto vedendo il video in silenzio ma con canzone di mando diao, dance with somebody, e devo dire il risultato é incredibile, ahhahaha!!! in quanto ai giappo, non ne conosco neanche uno! qui se vengono son turisti, se ci vivono non ti parlano, un pó come i cinesi, che é pieno di negozi di cinesi ma nessuno fa vita fuori dal negozio. in classe di mio figlio ce né uno, ogni tanto ci si saluta, finisce li. mah....

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    1. È che la Spagna non è cheap come la Thailandia, mi sa che richiama solo il primo tipo di giapponese espatriato... Quelli stanno per i fatti loro, sì!

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  2. Che meraviglia!
    Anche qui, indigeni pochi, pochissimi. Few and far between, come mi diceva ieri un'amica americana. Nel mio caso faccio uno sforzo a non passare troppo tempo con italiani, perché alla fine fare ricerca a Londra su argomenti italiani significa che ci si potrebbe impigrire...
    Tanti belgi, qualche francese, diversi polacchi, una manciata di americani. Extraeuropei molto pochi, purtroppo!

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    1. Io poi vivendo qua mi rendo conto che anche se in tanti non pensano che sia così, essere europei ci accomuna un sacco con molti di loro. Cioè: coi nordamericani, noi, non c'entriamo un cazzo. Eppure, siamo tutti Occidentali, no? È molto interessante. Ci si dovrebbe scrivere sopra una Sociosoap, magari faccio un posto al riguardo prima o poi. Ho più amici giapponesi che nordamericani, qui!

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  3. Fortissimo il video! E anche i tuoi amici giapponesi :)

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    1. Lo so. Io quel video ormai l'ho guardato troppe volte per dire di essere sana di mente. Bellissimo. I miei giappo pure loro sono bellissimi... Mi mettono di buonumore!

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  4. Belli belli i giapponesi sciroccati! Ma quanti ne conosci, che bello! Io ho solo un'amica giapponese, ma è una delle mie più care amiche anche se la vedo una volta all'anno, perché è sciroccata come me :-)

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    1. È che gli asiatici, se sono eccentrici o alternativi, ci vanno giù pesante. Vengono da società talmenti conformiste e conformanti, che una volta che hai UN tatuaggio o un piercing, sei fuori... Quindi tanto vale esprimere tutta la propria follia creativa e fare un po' quel che te pare!!

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