5 anni fa

...hanno eletto il simpatico Nicola alla presidenza francese.
E io l'altro giorno mi sono resa conto che il tempo passa. Mi spiego meglio: ero a scuola in attesa di due insegnanti d'inglese dispersi, con due studenti afghani sminchiatissimi (quelli di Farzad) di fronte a me. Non posso sfoderare il Chindolo e mettermi a leggere, sicché leggo online, mettendo su una faccia profèscional.
Avevo già dato una scorsa veloce alla stampa italiana, avevo già letto il blog di Severgnini, avevo già guardato le notizie locali sullo Standard, allora, nel cazzeggio, vado su Le Monde a guardarmi la sezione libri. E sulla home page vedo tutti sti speciali e sti articoli sull'elezione presidenziale francese. E mi sono ricordata dell'ultima elezione, di dov'ero io durante l'ultima campagna presidenziale francese, e poi per i ricordi a cascata pure durante quella dove hanno eletto Obama. 

bialetti.it
Nel 2007 ho letto molte di queste notizie sul balcone di casa mia, a Milano, vista parco, prendendo il sole. Era il periodo in cui scrivevo la tesi. Il mio babbo non era mancato neanche da un anno, e non avevo la più pallida idea che un anno dopo avrei già abitato in Turchia. Stavo sveglia fino alle tre a scrivere, e passavo tanto tempo da sola, o al telefono con la mia amica C, che era tornata a vivere in Piemonte, nelle sue colline, e scriveva la tesi pure lei. A fianco vedete la mia compagna fedele di scrittura della tesi. 
Scrivevo, studiavo, leggevo, andavo in biblioteca, pensavo a mio padre, mi preoccupavo per mia madre, vedevo gli amici, e andavo tanto in bicicletta. Non avevo affitti da pagare, per mia fortuna, né pressione di tempo, perché avevo finito gli esami così presto che avevo un sacco di tempo per la tesi. Sono secchiona, ebbene sì. Andavo tanto al cinema. 
Quando ci sono state le presidenziali francesi, ero a Parigi, con C che era venuta a vedere la città e che ho visto a malapena, da un uomo con cui avevo un rapporto strano e bello. Non siamo mai stati insieme, non siamo mai stati innamorati, eppure io gli voglio ancora bene adesso. Mi piacerebbe rivederlo. E' un buono travestito da cinico, A. Ero lì da lui quando c'erano le elezioni, in questo suo appartamento nel 15esimo. Nel cortile interno c'era un asilo, si sentivano i bambini giocare la mattina - cioè, nella mia mattina, alle 11 o più tardi. 
Per essere stato l'anno dopo la morte di un genitore, il 2007 è stato stranamente... Bello. Forse perché è stato l'anno che ho potuto a tornare a vivere come una normale studentessa. Senza dovermi sbattere in giro per la città tra un padre malato in ospedale e un ragazzo che, ecco, aveva anche lui menate gravi e non facilitava le cose. Quell'anno sono tornata a essere una venti-qualcosenne normale. 

turkishcookingeveryday.blogspot.com
Quando Obama è stato eletto, invece, era già tutta un'altra storia. Autunno 2008, stavo finendo l'addestramento da insegnante d'inglese, che equivale più o meno a un boot camp dell'esercito britannico per intensità e densità di contenuti. (Utilissimo, fatelo se volete insegnare.) Ero tornata da Turchia e poi Nepal, M mi aveva appena raggiunto dal Bangladesh ed era in pieno shock culturale, da Dhaka a Milano, pure lui, capiamolo. Era appena stato eletto il primo presidente americano nero e io non avevo nemmeno il tempo di leggere tutti i giornali del mondo come volevo, perché c'avevo da scrivere i fucking essay. Ecco. Non avevo idea di dove avrei abitato con M dopo, non avevo idea se avrei trovato lavoro, se e quanto sarei rimasta in Italia, era un periodo di incognite, strano, e allo stesso tempo rassicurante perché in quel periodo ero innamorata come una pera, ancora nella fase occhialirosa èluomopermefattoappostaperme, stavo dalla Mà, e lei era tutta contenta di riavermi a casa dopo quasi un anno, e aveva anche già adottato M, perché mia madre è praticamente l'archetipo di mamma. Dalle qualcuno da nutrire e di cui prendersi cura, e lei fiorisce. Quel periodo con lei è stato come una bolla di cotone profumato. A fianco vedete il mio compagno di preparazione CELTA (l'esame da prof d'inglese) che dimostra i cambiamenti avvenuti a Istanbul. 

Sì insomma - il tempo passa. E lentamente inizio a capire i discorsi di mio padre che ero troppo pivella per capire quando me li faceva lui, sul tempo che passa e sul fatto che da un punto di vista te ne rendi conto, e dall'altro ne rimani sorpreso perché non ti sembra vero. 

1 comment:

Dimmi, dimmi tutto!