Lo sto leggendo ora.
E' uno di quei libri che ho ordinato a distanza, quando ancora non avevo il Chindolo e compravo i libri in italiano a scatola chiusa su Amazon (o Feltrinelli, sembra una vita fa ma non lo è), esponendomi a sole terrificanti come questa, dovendomi affidare alle recensioni, perché non potevo sfogliare le pagine e vedere, o farmi mandare il primo capitolo gratis.
Insomma, questo non ricordo neanche quando l'ho comprato, sicuramente sarà stato in una qualche promozione, ché i libri di Einaudi hanno sempre prezzi ridicoli. In ogni caso, il titolo già mi piace un sacco. Poi, la foto di copertina, pure, bellerrima. E insomma, dopo averlo portato dall'Italia almeno un anno fa finalmente lo leggo.
Cosa posso dire? Bello, bello, bello e ancora, bello! Leggetelo, se vi piacciono le storie di donne e le storie di famiglia. Se vi interessa saperne di più su un paese vicino all'Italia, anche. Se vi è piaciuto La Casa degli Spiriti di Isabel Allende, vi piacerà anche questo. Lettrici e lettori che abitate in un altro paese: vi piacerà anche per questo. Almeno, è un libro che mi parla anche per la mia condizione di straniera.
Un'altra cosa che mi stupisce è che questo libro magnifico è stato scritto dall'autrice direttamente in italiano, e non è scritto bene - di più. E' poetico, non si sente affatto che questa non è la lingua con cui l'autrice è cresciuta.
Questa è una cosa che mi ha sempre affascinato da morire, sin da quando lessi il mio primo libro di Milan Kundera al liceo. Questi scrittori che scelgono di scrivere in una lingua che non è la loro - io non ci riuscirei. Gli altri che mi vengono in mente sono Gao Xiingjian e Samuel Beckett, ma sono certa che ce ne sono molti altri. (Suggeritemi, che sono ignorante, forza!)
Quando scoprii che l'originale del libro di Kundera era in francese, e non in ceco, mi ricordo che ebbi un momento di ammirazione molto seria. A quell'epoca andavo al liceo linguistico e mi chiesi: ma un giorno io sentirò che per me è più naturale scrivere, che so, in francese o in inglese che nella lingua di cui sono fatti i miei ricordi, in cui mi parla mia madre, in cui mi sono innamorata la prima volta?
Ah, e poi mi sono anche appena ricordata di un altro libro molto interessante, anche questo scritto in italiano da una scrittrice albanese: Vergine Giurata, di Elvira Dones. Anche questo mi era piaciuto molto all'epoca, e anch'esso parla prima di Albania, e poi di emigrazione e identità quando ci si trova a vivere altrove. Che dirvi: ascoltatemi. Buona lettura.
Quando scoprii che l'originale del libro di Kundera era in francese, e non in ceco, mi ricordo che ebbi un momento di ammirazione molto seria. A quell'epoca andavo al liceo linguistico e mi chiesi: ma un giorno io sentirò che per me è più naturale scrivere, che so, in francese o in inglese che nella lingua di cui sono fatti i miei ricordi, in cui mi parla mia madre, in cui mi sono innamorata la prima volta?
Ah, e poi mi sono anche appena ricordata di un altro libro molto interessante, anche questo scritto in italiano da una scrittrice albanese: Vergine Giurata, di Elvira Dones. Anche questo mi era piaciuto molto all'epoca, e anch'esso parla prima di Albania, e poi di emigrazione e identità quando ci si trova a vivere altrove. Che dirvi: ascoltatemi. Buona lettura.
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