Donna al volante, pericolo costante

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Ma anche donna sui rollerblade. O donna sulla longboard. Anche perché giacché sono spatentata, quelle e le biciclette sono le uniche ruote su cui sono autorizzata ad andare (ah, anche sui monopattini.)

Una delle cose che ho fatto a Barcellona è stato passare un sacco di tempo sulle ruote. Il mio adorabile cuginetto (che poi cuginetto una sega, ormai è laureato) mi ha regalato i pattini che vedete qui a lato, quando è venuto a trovarmi a Vienna. E' stato un regalo bellissimo, perché quando ero decenne, quindi a inizio anni '90, i roller erano un sacco di moda. Ma dato che costavano anche otto milioni di euro, i miei genitori non me li hanno mai comprati, e dunque eccomi qui, come una sfigata, a imparare alla soglia dei 30 anni.
Non pensavo di essere in grado, mi considero troppo imbranata per imparare a fare cose col mio corpo (yoga a parte.) A questa dichiarazione, l'Asburgico, che è un uomo del rinascimento che spazia tra la matematica, la letteratura, la lingua cinese, l'informatica e le longboard, mi ha detto con aria germanica: questo, Natalia, è nonsense. Non dire cacate. Se non provi non impari.
In effetti. 
Allora, io ho provato. 

Il bilancio dei miei tentativi catalani è questo: sono caduta una sola volta in 3 giorni di tentativi, per una volta sono contenta di essere dotata di un certo baule sul didietro (attutisce le cadute), le persone sono molto supportive, non ti deridono ghignando come pensavo io, che sono paranoica. Un vecchietto in bermuda mi ha detto "continua a provare, ce la farai" e oggi a Vienna un vecchietto in stampelle mi ha detto "l'inizio è sempre la parte più dura, ma poi si impara tutto!"
Io piaccio, ai vecchietti, evidentemente. Gli ispiro tenerezza. Sarà perché vedono che non so frenare.

http://www.lushlongboards.com/
Poi appunto dovendo trovare una longboard (una specie di skateboard gigante per coloro che non lo sanno, con le ruote più grandi, che permette di andare rapidi ed è un ottimo mezzo di trasporto) in affitto per M, siamo andati in un negozio specializzato. E ho incontrato lì una tavola che mi ha fatto venire un'improvvisa voglia di imparare ad andare su quelle, ancora più che sui pattini: quella che vedete qui a fianco. L'artista è Pete Fowler, una vecchia conoscenza dei miei tempi britannici, credo lui sia gallese, e ha disegnato questa tavola che è figherrima. Se non fosse che ho l'equilibrio di una scimmia drogata, me la comprerei, imparerei e la userei per andare al lavoro. Sarebbe geniale, usarla per andare dalla metro ai vari luoghi dove devo recarmi, cosa che con i pattini non è possibile, perché si perde troppo tempo a cambiarsi. Mi darebbe anche un sacco di punti con gli studenti più giovani, secondo me, entrare in classe con una roba del genere. Non è bellerrima?
Quindi oggi ho anche tentato di usare una delle longboard di M, quando siamo andati al parco (non ha funzionato benissimo, mi sa che prima perfeziono i pattini, e dopo quello. I movimenti sono diversi e io troppo impedita per imparare due cose insieme.)

Ecco, questa cosa del provare le cose su ruote per me - nonché l'andare in palestra o fare movimento regolarmente - è totalmente nuova, perché vengo da una famiglia di gente totalmente pigra. La bicicletta me la sono comprata io di nascosto, tardoadolescente, in compenso la macchina era molto amata. 
Ogni tanto mi chiedo se magari sarei meno imbranata, se fossi cresciuta in una famiglia un po' più attiva - la prima cosa che i miei mi dicevano, sempre, era "vedi di non farti male", o "stai attenta." La mia famiglia è fighissima e geniale in tutte le altre cose, ma in questo secondo me sono stati troppo cauti - mi sto liberando della paranoia del "farmi male" praticamente solo ora (e il mio cervello mentre sono sui pattini me lo ripete come mantra, nonfartimale nonfartimale, che poi è il modo in cui ti fai male, perché ti concentri sul non farti male, e non sul pattinare o su quel che stai facendo.)

Ecco, insomma. Una delle cose che sto tentando di fare, ora che sono grande, è smettere di essere una donna imbranata. Pensatemi!

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