Asia vs. Sudamerica

Bene, allora, chi di voi mi legge da più tempo sa già che ho già qualche esperienza di gita in posti lontani, che ho vissuto in Turchia, che ho conosciuto quest'uomo a Istanbul e me ne sono innamorata in Nepal, che ho passato, se metti insieme i pezzi, qualche mese nel sud-est asiatico. Che l'Asburgico ha abitato in Cina, studiato cinese, cucina cose asiatiche, legge di Cina e fa qi gong, alla stessa ora nella quale la vostra prode, dopo ore ed ore passate a blaterare con gli studenti, bisognosa di silenzio e calma, per calmare la sua mente meneghino-esaurita, va a yoga. Cuciniamo tofu, io preparo piatti turchi. L'Asburgico è pure vegetariano, io no, ma in effetti mangio la carne piuttosto raramente – come dice lui, sono i frutti di mare e i pesci, che devono temermi.   

Se ci penso bene, in effetti, non so bene come la mia vita sia arrivata ad essere così permeata di cose che vengono dall'Asia. Anche più vicino a noi, quando viaggiavo in Europa, che ero più sbarbata e stavo più vicino a casa, andavo sempre a oriente: in Grecia, nei Balcani, a Istanbul, in Turchia, nell'Europa dell'Est. In Spagna non ci ho messo piede fino a molto tardi, la Britannia è stata al centro della mia vita quando ero più piccina, e poi ho smesso di andarci assiduamente. 

Ecco, quindi, alla luce di ciò, quando i miei amici mi dicono ohhh Natalia! Ma allora parti davvero finalmente, ma che fico! E dicci, dicci dove cominci? La cosa va così, più o meno:

Io: Da Curaçao!

Loro: Dove?

Io: eh, sta nei Caraibi. Una caccola di isoletta minuscola che era Olanda fino a un paio d'anni fa. Al largo della costa venezuelana.

Loro: al largo della costa... Ma, Natalia, ma come la costa venezuelana? Ma non dovevi andare in Cina?

Io: sì. Però poi con l'Asburgico ci siamo detti che se cominciamo prima con l'Asia finisce di nuovo che non vediamo nient'altro. O meglio, questo è quel che è successo a lui, la prima volta, quindi abbiamo detto beh ma pensiamo un po' da bravi Querdenker (pensatori laterali) e facciamo qualcosa di inatteso!

Loro: capisco. (e se sono stati in America Latina:) ah, beh, poi mi dirai. Comunque, secondo me vi troverete bene, ma non ha il fascino dell'Asia, per gente come voi. (Come noi???) Oppure: morirete di fame. Oppure: state attenti a non farvi rapinare.

Ora, la mia curiosità nei confronti del mondo latino è piuttosto recente, dato che negli ultimi mesi sono circondata per qualche strano motivo da gente che va in, viene dalla o si trasferisce in Colombia, un amico abita in Ecuador da tre anni e un altro in Perù da due. Quindi ti vien voglia di andare a vedere cosa gli piace, cosa li tiene lì. E poi, ho anche letto dei bei libri scritti da gente di quelle parti, che lo so che magari suona cretina come cosa, ma se leggo tanti libri su un posto, poi finisce che ci voglio andare, lì. Che è il motivo per cui mi secca che non riesco mai ad andare in India, anche se senti una marata di cose ipernegative e iperstressanti. Magari a sto giro riesco a fare lobbying per lo Sri Lanka, anche se è un po' fuori mano e costa un sacco arrivarci. 

Ma pare che la teoria sia che spesso ti piaccia o l'Asia, o l'America Latina. Secondo alcuni, almeno. Vedremo. 

Quel che posso dire è che prima di andare in Asia non sapevo mica che mi piacesse, l'Asia. E' solo che piaceva ai miei genitori, e quindi mi ci hanno portato quando ero piccola, una sola volta, per farmi vedere ciò di cui parlavano sempre, quando ci andavano da soli. E io già da mocciosa mi ero innamorata della gentilezza delle persone, dei sorrisi, e anche del senso estetico: i crisantemi nelle bacinelle di fiori, le ghirlande di fiori profumati per le offerte, i colori dei tessuti. Ho avuto la fortuna di vedere queste cose con gli occhi di una bambina, e me ne sono innamorata. 

Ora invece sto per partire per un continente di cui so poco, e sto cercando di non fare la nerd come al solito dove leggo e straleggo prima di partire: l'obiettivo è cercare di arrivare con gli stessi occhi sbarbati coi quali arrivai in Asia con i miei genitori per la prima volta (quasi vent'anni fa! madre mia.), senza aspettative da deludere, e vedere come va. Se decido che non mi piace, vabbè, è per questo che ci sono gli aerei, no?

6 comments:

  1. Mettiamola così: in Asia tutti te la menano col karma, la meditazione il tai ki, le arti marziali, le medicine tradizionali e l'artigianato.
    In America Latina te la menano con il ballo, la musica, il ron, le belle donne (e a noi chi ci pensa? Sono paesi solo per uomini?) l'essere parranderi, la carne (di res!!!) e il cattolicesimo (ti invitano alle novene).
    Sono due mondi diversissimi.

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    1. Hmm, però magari potrebbe essere interessante andare ad una novena. Non lo faccio da quando avevo dieci anni, e l'Asburgico è sbattezzato ufficialmente. però potrebbe essere antropologicamente divertente. no?

      quanto al ballo, la musica e il ron, ehm, mi sa che sarò una disadattata, perché ballo come un pinguino intossicato, molta musica latino-americana non mi piace, e bevo poco. no, perfetto, eh!

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  2. Oggi mi girano e faccio un commento che più o meno non c'entra una mazza: ma perché una brillante come te ha molti meno lettori fissi di altri blogger che parlano di spiedini di melone e prosciutto?
    Non capisco.
    (Ma mi adeguo?)

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    1. Mamm Glutammata, mi lusinghi! Eh, mica lo so, perché. Me lo chiedo anche io. Forse il cibo vende sempre, come le donne nude???

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  3. Perché scrivi in Italiano. Scrivebbi in english avevi tonnellate di lettori!!!
    In fondo, gli italiani sono provinciali, dai che lo sai.

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    1. Capisco. Hai ragione Abla, infatti sto tentando di darmi un tono parlando di tinte. Manoel suggeriva di fare un post sulle scarpe, ma magari scriverò di borse o sciarpe, che ne so di più ;)

      avevo pensato pure io di scrivere in inglese, però sento di esprimermi al meglio in italiano, per qualche motivo. forse perché abito via, ma sento la lingua come parte integrante di ciò che rende Natalia Natalia.

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