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Cominciamo così, che almeno salgo su gugòl, vah. Tette e culi non sono, però, il tema di questo post, o meglio, lo sono solo di seconda mano.
Il tema di questo coltissimo post è l'informazione italiana.
Che rapporto ho io con l'informazione italiana: minimale, direi. Piccolo. Miserrimo. Leggo poco i giornali italiani, l'ultima volta che ho acquistato un quotidiano italico all'estero è stato in tempi di Turchia.
Non leggo la stampa italiana non perché sono snob, eh. E' che non mi piace, perché, beh, come dire, non è buona, non è di qualità. Ho scritto un'intera tesi, dove confrontavo due testate, una britannica e una italiana, e anche usando strumenti quantitativi, il quotidiano italiano ne usciva maluccio.
Le testate in italiano che leggo qualche volta sono il Corriere e Repubblica, e qui il primo più del secondo sta evolvendosi sempre di più in un tabloid. Quindi le leggo poco. Leggo di più i blog ad essi collegati, ma non spesso.
Talvolta leggo anche lavoce.info, che è scritto da economisti e accademici, e per questo fa cose "pallose" tipo citare numeri, inserire tabelle, insomma, parlare di fatti. Mica male, a me piace. E poi come dice il buon vecchio Noam Chomsky: bisogna ascoltare gli economisti. Non hanno tanta agenda politica, quelli si occupano dei danè, quindi se volete capire cosa succede veramente, ascoltate loro. Loro dicono ai ricconi dove investire i loro soldi: se mentono, e i ricconi perdono soldi, loro perdono il posto. Quindi a volte mi trovo a leggere il Wall Street Journal, io, che sono una cojona incredibile ma mi impegno, e se non capisco chiedo all'Asburgico, che è un uomo che sa il fatto suo.
Qualche volta leggo l'edizione per kindle del Fatto Quotidiano, ma il tono è rissoso, riottoso, e strillante e sarcastico, mi fa venire un po' di mal di pancia e mi fa ricordare cosa non mi piaceva dell'Italia. Cioè la gente rissosa che strilla un po' ovunque, ad esempio.
Tette e culi, come ben sapete tutti, è la linea editoriale di molta stampa italiana, forse perché tette e culi sono anche uno dei principali interessi dei miei connazionali, dato che le notizie più cliccate sul Corriere o Repubblica sono sempre relative a
*sesso, escort, chi fa merenda con chi (e phiga in generale)
*scandali politici (ma mai la politica vera, quella che poi ti incula con le sue conseguenze, solo il gossip politico, ovviamente)
*donne famose e uomini famosi e le loro vicissitudini (un tempo per quello c'era Novella 2000, o Gente, se eri più raffinato)
*calcio (calciomercato una volta all'anno, calcio giocato qualche volta, calciatori che si insultano o si picchiano o tifosi cafoni o violenti spessissimo.)
*solo in estate: le foto in spiaggia di persone che spaziano da Fabrizio Frizzi a Franco Frattini. Che io direi: ma perché? Ma chemmefrega???
Sui giornali italiani si parla poco del resto del mondo. Se si parla dell'Italia, non lo si fa in modo chiaro: spesso manca il contesto, io che la tele non ce l'ho, dall'estero, non capisco di cosa stanno parlando. Per niente. Sono scritti male, trovo errori continuamente, di grammatica e di contenuto. Gli articoli sono corti, e se un articolo dev'essere corto è chiaro che non potrà mai approfondire il tema che tratta. Sintesi: bene. Brevità perché il lettore si rompe i cojoni: male.
Ora, perché parlo di tutto ciò? Perché alla fine finisco sempre a leggere roba in inglese. Il Guardiano, Foreign Policy, L'Economista, il New York Times quando non ti chiede i soldi, New Statesman, the Atlantic, the New Yorker, Rolling Stone, che non scrive solo di musica: queste testate le leggo non perché sono una stronza snob, ma perché mi piace leggere per informarmi. Su questi siti ci sono articoli lunghi, con tanto testo, con articoli collegati, più vecchi, dai quali puoi trovare un contesto se quel che ti viene dato nell'articolo non ti basta, e questo a me piace molto. Si può dire lo stesso di molte testate che conosco in tedesco, anche se non sono abbastanza brava e motivata per leggere in questa lingua, e si può dire (relativamente) anche per alcune testate francesi.
Di certo non vado dalle testate in italiano, per sapere cosa succede nel pianeta: ci vado solo per sapere cosa succede nel paese di cui ho il passaporto, e spesso non si capisce una sega.
Cari lettori del blogghe, la mia domanda finale è la seguente, dato che siete tutti personcine colte e intelligenti: conoscete un sito in italiano, che secondo voi fa giornalismo serio, possibilmente non urlato, e approfondito, con articoli lunghi, che si occupi non sempre e solo di "politica" e cronaca (oltre che tette e culi) ma anche, chessò, di cultura? Con una bella sezione culturale che si può anche leggere su internet, così mi mando gli articoli sul kindle, dato che sono così lunghi che a leggerli sullo schermo si affaticano gli occhi? (Questo vale per molti articoli delle testate che ho citato.) A me piace, leggere Carmillaonline, però a volte è un filino di nicchia. Che mi dite?
Per un anno, ora, parlerò pochissimo italiano. Già mi faccio forse il capello scuro, se non ho un po' d'italiano nella testa ogni giorno mi viene veramente, la crisi d'identità. Suggerimenti? (Lettori francofoni, se avete idee geniali sul francese ditemelo perché parlerò anche pochissimo francese, senza Violette al mio fianco!)
Tesoro, ma tu cerchi l'araba fenice! I giornali italiani sono immondizia pura.
ReplyDeletePiuttosto, per avere un'infarinatura di economia e per sapere cosa succede nel mondo, perché non dai un occhio a http://www.zerohedge.com?
Spesso tecnici, molto ironici, decisamente disincantati: l'economia che i banchieri non vorrebbero mai che tu conoscessi!
Come sempre, empatizzo e simpatizzo. Ogni tanto butto un occhio, per non sentirmi così fuori da quel mondo, ma io ho come sempre la sensazione di trovarmi a metà tra il tg2 costume e società e la pescheria che ho visto a San Nicola di Sibari dove tutti urlavano e io non capivo niente. Il pesce però era buonissimo. Organic. Smack.
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