Ormai sono un po' di giorni che mi trovo in Argentina, il secondo paese della gita. E siamo ancora sul confine, alla fine non ci muoviamo mai troppo lontano dall'adorabile Paraguay, che e' sempre li', visibile a pochi chilometri di distanza.
Ad esempio, non ti senti piu' che dai nell'occhio perche' hai il piercing al naso.
Non ti senti osservata perche' invece che i jeans fasciaculo, o i leggings stritolanti, c'hai i tuoi straccetti larghi da fricchettona, che con sto caldo teneteveli, i vestiti aderenti.
Vedi che anche le altre donne usano sciarpe e pashmine, che usano orecchini piccoli come i tuoi e non i cerchioni delle auto, che sei di nuovo in un paese dove non ti si vede a chilometri di distanza perche' i tuoi vestiti non sono fosforescenti.
Il gusto e l'idea del bello delle donne paraguayane sono, ecco, un po' diversi dal mio. E' stato interessante vedere i loro giornali di moda, pieni di colori pastello e colori fluo, abiti sgargianti e pacchiani, pieni di trine e merletti, e aggeggi, insomma. Basta guardare la foto qua sopra, che ho preso da un sito di moda paraguayano.
In Argentina mi sento un po' meno estranea, ci sono molte donne che mi somigliano, con la pelle chiara, e gli occhi azzurri.
Quel che non cambia, invece, e' che anche qui le persone sono gentili, ti aiutano, chiacchierano con te. Solo, sono piu' abituate ai turisti, e quindi non vieni invitato a bere mate automaticamente, ogni volta, solo perche' sei straniero: sei uno dei tanti.
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