Ansie prepartenza, o del come si pensa troppo al futuro e si tiene a bada l'ansia e si scrivono titoli degni di Lina Wertmüller

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Insomma, ci siamo quasi. Stiamo per partire, e sono un po' in sbattimento. Ultime due settimane di lavoro, poi Italia, poi ritorno, poco lavoro e molto impacchettaggio. 

In tutto ciò, nelle varie discussioni con le amiche che mi dicono non ti lamentare, idiota, e mantieni la calma santoddìo, è venuto fuori che una delle cose principali che mi preoccupano, dato il gene ambrosiano-stakanovista che è stato brutalmente messo a tacere dall'altra metà di cervello epicurea che dice figlia mia sei giovane, vai a farti un giro finché puoi, dicevo, è venuto fuori che ciò che mi angustia è che la mia mente, brava idiota, si preoccupa già del post.
Della ricostruzione.
Dello sbattimento dell'essere di ritorno a Vienna in autunno l'anno prossimo, col tempo orrendo e zero progetti in ballo, o quasi. Urgh. Lo so, lo so che è idiota pensare sul lungo periodo così perché non sai mai cosa succede nella vita e magari qui neanche ci torno. Però un po' me ne preoccupo. Dell'essere di ritorno a Vienna con l'inverno, il freddo e le temperature sottozero alle porte e ommioddìo, insomma.

Quindi, come ho detto alle amiche ora vi dico queste cose perché voi me le ricordiate quando tornerò e sarò piagnucolosa, relativamente povera e possibilmente insopportabile, voi mi ricorderete che avevo già una strategia per reagire al tutto.

Questa si sviluppa nei seguenti punti:

  1. Mantenere la calma. Tassativamente mantenere il sangue freddo e non abbattersi se le scuole non hanno subitoimmediatamente progetti per me.
  2. Iscriversi a yoga. Sì, anche se ti sembrano tanti soldi. Perché da disoccupata avrai diritto almeno alla tariffa ridotta, e ti fa bene all'umore.
  3. Iscriversi in palestra. Sì, che sono anche solo una ventina di euri al mese. E ti dà un posto dove andare a muoverti anche quando fuori ci sono -10C e il buio pesto, tu vai là, remi, ascolti podcast e sei contenta.
  4. Farsi una tessera della biblioteca. Hanno tanti libri gratis e internet (e ottime sale con le poltrone comode, dove puoi andare quando fa un freddo becco, è buio, non hai voglia di stare a casa, nessuno ha tempo per te, e non vuoi spendere soldi nei caffè.)
  5. Se possibile, iscriversi anche a The Hub perché a) ti dà uno spazio dove lavorare che non sia casa tua e b) ti mette in contatto con persone positive. Sì, anche se costa 25€ al mese e stai già pagando yoga e palestra. 
  6. Se noti che il tuo tedesco in un anno di pratica quasi a zero – a meno che non cambi la situazione e inizi a parlarlo con l'Asburgico, cosa che sarebbe opportuna ma non ce la fate perché perché non usare l'inglese che è così pratico e ci piace assai – iscriviti anche a un corso di tedesco e fai un ripassino. Se è troppo caro, motiva la tua scelta al cospetto della Genitrice e della Nonna: loro due ti aiuteranno. Che sanno che l'istruzione è importante (e magari col loro aiuto potrai andare all'università e non a quella scuola sfigata dove sei andata la prima volta, che faceva schifo.)
Ecco. Ho scritto tutto anche qui, ricordatemelo quando tornerò, il blog diventerà una palla mostruosa da leggere, e io mi lagnerò... Ditemi, Natalia, attivati, perdinci!

5 comments:

  1. Dai, coraggio ... Io dopo il mio anno di bighellonaggio Slovenia-Europa sono tornata al tuo polo opposto, il deserto ... Shock iniziale, poi però il lavoro mi ha mantenuta occupata (e per te sarà palestra, yoga, biblio) e insomma, poi tornerai cambiata e con un'altra energia e quindi ce la farai ... Parola di reduce!

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  2. scusa ma mentre sei via il blog non lo scriverai piu'?

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  3. @Cecilia: grazie grazie! è che al contrario di te nel bighellonaggio io non lavorerò. non avrò proprio entrate, il che è sempre una cosa che mi mette in ansia, ma ho lavorato come una pazza per 3 anni anche al fine di poter prendere una pausa dopo ;) per quello sentirò tanto la pressione di trovar lavoro in fretta. diciamo che sarà comunque più facile del primo approccio a Vienna, dato che al contrario di prima, ora ho amici e contatti di lavoro, che sono cose preziose entrambe!

    @Manoel: vorrei scrivere, se possibile, ma non si sa mai nella vita. in teoria avremo un netbook schifido prestato da un amico, ma non so ancora. e bentornato Manoel!

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  4. Guarda, io guadagnavo 660 euro e ne pagavo 600 di affitto (perché mi è toccato mantenere anche la stanza in Spagna). Ci sono andata decisamente in perdita quest'anno, ma gli anni precedenti come te avevo lavorato ato ato, e quindi me lo eritavo.

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  5. ah beh, dai, allora direi che mi capisci... considerato che oggi a una delle mie studentesse d'italiano sono venuti i lucciconi mentre spiegavo a lei e ai suoi amici che non penso di poter insegnare oltre l'ultima settimana di settembre, dato che forse non avrò più i libri (come molte altre cose), dovrei essere in una botte di ferro. nonostante ciò che dice la Maledetta Hippie B. (vedi post di qualche giorno fa) penso che i miei studenti torneranno da me.

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