Impressioni andaluse sconfuse / parte seconda

Allora, Malaga. Mi è abbastanza piaciuta, Malaga, carina, minuscola, e con la pressione sanguigna molto bassa. Non so se ci vivrei, perché è così piccolina, ma mi ha dato l'idea di un luogo piuttosto vivibile, ci sono stata bene e sono andata in delirio a rivedere il Mediterraneo dopo non so quanto tempo. Seduta sul frangiflutti ho avuto un flashback istanbuliota. La cosa che mi ha entusiasmato di Malaga è stata proprio la presenza del mare, ma la pressione è così bassa che so che non potrei abitarci, anche se i ritmi lenti mi sono piaciuti. 
Va bene che rompo sempre perché dico oddìo oddìo quanto corro nella vita, ma la realtà è che un pochino a me correre piace. E se corri Malaga la attraversi in troppo poco tempo, e quindi, no, non ci potrei abitare. E dei posti che abbiamo visitato è stato quello col cibo meno vario di tutti. 

Granada, invece, l'ho trovata più affascinante, con l'università era piena di studenti e di cultura, e col fatto che abbiamo scelto di stare su in collina, nell'Albayzin, con relativa scarpinata in salita ogni volta per tornare a casa, penso di avere avuto una bella esperienza, lì. Questa cosa di abitare in un quartiere senz'auto e raggiungere tutto in venti minuti a piedi mi ha affascinato molto, e lì era molto forte anche l'impronta araba - nell'architettura, ma anche nella popolazione, c'erano molti arabi. Per certi versi Granada mi ha ricordato alcune parti di Istanbul, con le strade strette e questo palazzo che incombe su tutto il resto. Anche lì, non ci abiterei, ma molto, molto affascinante, con le montagne innevate alle spalle... Bella e tenebrosa, direi. Molto fascinosa.

foto di Natalia Pi
Cordoba, poveretta, è stata la cenerentola della mia gita. Povera Cordoba - c'è pochino, da vedere. Ci sono andata perché per ogni (anche minimo) amante dell'architettura non vedere la mezquita sarebbe stata una mossa piuttosto scema, e l'architetta brasiliana che ci ospitava a Siviglia ci ha detto massì dai, andateci in giornata, che vale la pena. Allora: sulla cattedrale-moschea siamo pienamente d'accordo. Ho avuto una crisi, lì dentro, era bellissima, ho fatto più o meno un centinaio di foto nel giro di un'ora, e non volevo più uscire. La parte più prettamente di chiesa cristiana c'entrava come i cavoli a merenda col resto, e come al solito io sono rimasta a fissare per ore gli elementi decorativi della parte islamica. Non so cos'è, ma a me l'architettura islamica di moschee e hammam piace tantissimo, forse perché dovendo evitare l'uso di figure umane finiscono col creare questi arabeschi meravigliosi, astratti, che sembrano merletti e che giocano con la luce in maniere squisite.  Tipo come si vede nella foto.
Però poi, una volta che si esce dalla mezquita, a Cordoba, beh, c'è pochino, ecco. Forse perché ci siamo andati in bassa stagione, ma mi ha anche dato l'impressione di essere una città più povera delle altre che ho visitato, le persone erano un po' più stramiciate, come avrebbe detto mio padre, i locali erano semivuoti, al contrario che altrove.
Sono stata contenta di tornare a Siviglia, a fine giornata. Ma di Siviglia parlo un'altra volta. 

3 comments:

  1. L'Andalusia non la vedo da quando ero bambina. Allora mi era sembrata magica, con mia mamma che girava per le calli recitando poesie di Garcia Lorca...allora, non so se esiste ancora, c'era un Parador Nacional dentro l'Alhambra e a me sembrava un sogno abitare in un posto così!

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  2. Io di Granada ero innamorata, poi ci ho vissuto e catastrofe! In inverno si gela e le case non anno i riscaldamenti, è pure bella con tutte le teterias, ma pure parecchio sporca e troppo hippie per i miei gusti.
    A Cordoba ci sono stata durante la feria di maggio e non avevo mai visto tanta gente drogata tutta insieme, sembrava un rave ...

    L'Andalucia in generale mi affascinava quando eo giovane, ora invece preferisco posti meno caotici!

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  3. @ Cristina, per quello non ci sono tornata, io me la ricordo come era 40 anni fa... un altro mondo...

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