a una settimana dal ritorno a Vienna - e che presumibilmente mi mancheranno un giorno, se me ne andrò a vivere altrove.
Non potevo mica usarla come titolo questa frase, sarebbe stata degna di Lina Wertmüller no? Ma io mica lei sono. Sono Natalia e non ho gli occhiali fighi come quelli della Wertmüller.
Comunque, oggi pensavo a questo, perché ci sono effettivamente alcune cose che mi piacciono di qui e che non ci sono da dove vengo, e neanche in altri posti che ho visitato. Per una volta che sono totalmente presa bene da questa città, che c'è pure il sole, dichiariamolo, perdinci.
Come ad esempio:
- il pane integrale: scuro, scuretto, nero, fatto di cereali di cui non conosco il nome neanche in italiano, e quindi li so in tedesco ma non so bene che aspetto abbia la pianta effettivamente.
- il reparto di Robe Organiche nei supermercati, dove vendono robe come la quinoa mai mangiata prima di vivere qui, e un sacco di cereali, come sopra, dove uno si chiede: e che ci faccio? come li mangio? Non li so mica cucinare. Però mi piace sapere che ci sono, se un giorno vorrò variare la mia alimentazione.
- il reparto di Robe dal Mondo sia come frutta e verdura, sia come conserve e quant'altro. Anche il supermercato Prosi, di proprietà di una famiglia indiana, enorme, variopinto e fornitissimo: hanno tutto. Anche la Marmite e le paste di peperoncino messicano assassino. La crème fraiche che costa 0,89 al barattolo e non 2 euro come a Milano, cosa che non mi sono mai spiegata.
- la cultura delle infusioni. Sarà che sono in un paese alpino, ma qui ci sono un sacco di infusioni buonissime, per tutti i gusti e tutti i bisogni. Aromatiche, con i fiori, con le erbe di montagna, con tutti e due, con lo zenzero, se hai la tosse, la bronchite, se non riesci a dormire, hai mal di pancia, hai mal di testa, qualsiasi cosa tu abbia, vai in un'erboristeria e illuminati davanti alla quantità e alla qualità delle infusioni che producono da queste parti. I miei spacciatori preferiti sono il signor Willi Dungl e la cricca di Sonnentor. Quando vado nei bar italiani, chiedo il tè, e mi portano un misero cestello di ceramica con quattro Twinings buttati dentro a caso, a me viene la tristezza. Ma è chiaro, dopo averi vissuto in Turchia e qui. In Italia da questo punto di vista siam messi male, forse perché la maggior parte della popolazione pensa: Un caffettino, e via. E delle infusioni, come dire, se ne frega assai.
- Gente che quando gli parli di pesto e basilico, sanno quel che dici, e magari sanno pure come usarli. Supermercati che sono forniti sia di pesto (che vabbè, mica dev'esserci ovunque, ma se c'è, meglio) e soprattutto di basilico (in Spagna non c'era il basilico, al supermercato. In un paese mediterraneo, questo dettaglio mi lascia molto perplessa.)
- le Kaffeehaus dove stai seduto per tre ore comprando un caffè e una torta, e nessuno ti caccia via o ti chiede se vuoi altro.
- i mezzi che funzionano e sono rapidi e attraversi la città in massimo 50 minuti ma proprio solo se devi andare, ad esempio, a Sucate.
- la varietà di ristoranti a prezzo moderato e con qualità più che decente: vuoi il sushi, vuoi andare a mangiare l'ingera, vuoi una pizza accettabile, vuoi mangiarti una schnitzelona, vuoi mangiare le tortillas? C'è: c'è, in città, e non sarai derubato al momento di pagare.
Mi fermo qua, che per questa settimana ho finito di lavorare, sto per uscire con un'amica a farmi un caffè al sole, e prima di farlo farò anche la trasgressiva cosa dove mi faccio una pennichella pomeridiana. Tiè. E poi vado a godermi questa città dotata di basilico anche se sta a nord delle Alpi.
E lo so che praticamente tutto in questo post è relativo al cibo. Ma dev'essere perché il cibo spagnolo mi ha traumatizzato malamente, quanto a frittura, quanto a mancanza di alternative quando proprio non hai voglia di mangiare carne o pesce, cosa che a me succede spesso. Le tapas saranno anche un modo divertente di mangiare, ma sono sopravvalutate, malsane e sempre le stesse, in fin dei conti. Il cibo per me è una cosa troppo importante, e se non mi piace il cibo che ho intorno mi intristisco. Il cibo è uno dei motivi per cui amavo la Turchia.
Quindi, da questo punto di vista, sono contenta contentissima di essere tornata a Vienna!
Anche io sono stata traumatizzata per anni dal cibo spagnolo ..
ReplyDeleteParlano tanto di dieta mditerranea ma poi è tutto strafritto .. La Slovenia è invece molto più simile all'Austria!
se questi sono i fondamentali potresti considerare Berlino perché, in più - restando nella pag .. -c'ha 'na cucina turca da paura!..natürlich
ReplyDelete@Cecilia: ah, meno male che non sono la sola a essere traumatizzata dal cibo spagnolo! questo entusiasmo per le tapas è incomprensibile. bah.
ReplyDelete@Nishanga: no, non sono i fondamentali, se sapessi cosa sono i fondamentali sarei una donna con molte meno pippe mentali ;)
ma... Berlino, no, non ce la posso fare. fa ancora più freddo becco che qua in inverno, è più a nord, con meno luce, e soprattutto, io *so* di non essere abbastanza cool per Berlino. ci sono stata e mi piace farci una gita, ma non so se sopravviverei in mezzo al mare di fotografi, artisti, ggente creativa, Frangette varie e tutto il resto. mi sentirei piuttosto fuori posto. anche se quand'è che non mi sento fuori posto... Berlino per me è come Londra: ottima per le gite, ma viverci, non lo so.