Coincidenze e fantasmi

Ieri sera sono arrivata a casa tardissimo, tipo dopo le dieci. E' stata una di quelle che io chiamo le giornate del campione, dove esco di casa alle sette e mezza, se sono fortunata passo a casa minuti 30 per a) mangiare e b) prendere i libri per le lezioni del pomeriggio, così non devo girare tutto il giorno con uno zaino che, fossi stata ancora all'università, avrebbe fatto esclamare al mio amico L.: Natalia, ma che parti per l'Erasmus oggi? Eh sì. Ho sempre avuto la tendenza ad avere zaini enormi, in quel periodo perché stavo con uno che abitava dall'altra parte di Milano e dormivo da lui 3-4 notti a settimana, ma mi ostinavo a non lasciare assolutamente vestiti e cose varie da lui (e facevo bene.) 

Ecco quindi insomma, ieri sono tornata a casa alle dieci, dopo otto ore di aula, due ore circa sui mezzi e un'ora e mezza di yoga, che ci sta perché mi fa sentire che almeno mi prendo un po' cura di me. Ho ordinato del sushi - così per rimanere in tema asiatico e non mangiare rumenta totale - e mentre aspettavo non avevo testa per leggere un libro. Insomma, naviga qui, naviga là, sono finita sul blog di Annika, giornalista svedese mia coetanea. Una volta il suo era un fashion blog, e ora è il diario di come una ragazza di ventotto anni stia cercando di riprendersi dal cancro, cancro che le è venuto dopo un anno e passa di depressione causata anche dal fatto che lei stessa aveva appena perso la sua migliore amica per la stessa malattia. 

Stica. Però ho continuato a leggere, e ovviamente mi ha dato tanto da pensare, anche perché come potete vedere dal riquadro qui a destra, l'ultimo libro che ho finito è Negative Space di Zoe Strachan, un'autrice scozzese, che è stato una faticaccia da leggere e mi è piaciuto mediamente. Ma il tema è come la protagonista cerca di riprendersi dall'improvvisa morte del fratello ventiquattrenne. 

Insomma, continuano a ricorrere queste cose relative al lutto, all'elaborare un lutto, a come riprendersi. Aggiungeteci che il 19 marzo è la festa del papà. Aggiungeteci anche che il 25 marzo, questo 25 marzo, mio padre avrebbe compiuto 60 anni, perché mi aveva avuto quando aveva l'età che ho io ora, che avrò a ottobre, cioè i fatidici 30. Il risultato di tutte queste addizioni, chiaramente, è che il mio cervello sta lavorando, e tanto.

Oggi è un venerdì dove per una serie di triangolazioni cosmiche non ho i due corsi che ho di solito, il che significa che sono libera! Quindi per ora esco, almeno vado a pensare al sole. E' che le cose scritte da Annika, insieme al libro, ecco, mi stanno dando molto su cui riflettere. Magari elaboro qua, se non vi scoccia che faccio la pesante, ma scrivere mi ha sempre aiutato a pensare, prima lo facevo sul diario di carta, e ora qui.  

2 comments:

  1. Sì, elabora qui ... Oggi mia mamma ha deciso di saltare dal mio blog ai blog che leggo, ed è rimasta molto metavigliata dal fatto che siamo così tanti a voler scrivere e condividere ... Io le ho detto che da quando scrivo sono più tranquilla, più rilassata, non so se per te è lo stesso, ma io mi sento più umana da quando, invece di vedere il tg o leggere il giornale, gironzolo fra i blog.

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  2. La mancanza di chi ami... piano piano la ferita si cicatrizza, restano tanti ricordi. Ma a volte duole terribilmente.
    Hai ragione i blog servono anche a mettere ordine nei pensieri.
    O a non impazzire. Per questo io ho cominciato a scrivere in Nepal: per non impazzire. Per la paura la solitudine...
    Amo i blog!

    p.s. Non mi ero accorta della Niki Danzante... spero che Dario non lo veda o mi prende per i fondelli per i prossimi 200 anni!

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Dimmi, dimmi tutto!