Allora, comincio subito dicendo: questo post è basato sui sentito dire, perché sono arrivata a Vienna già zitomunita. Anzi, sono arrivata a Vienna in quanto munita di zito asburgico necessitante una pausa dal girovagare. Questo post è anche, certamente, il risultato dell'aver guardato Sex and the City in maniera assidua durante tutta la mia adolescenza, talvolta in compagnia del padre citato qualche giorno fa, che di fronte alla TV mi spiegava quali erano, secondo lui, i madornali errori di valutazione delle quattro protagoniste. Anche lui adorava Sex and the City, è uno dei motivi per cui era cool. Quello, e lo sfogliare impunemente Donna Moderna perché voleva sapere cosa c'era in un giornale femminile, e se davvero ci interessano così tanto le tecniche di depilazione. Quindi io rifletto sulle tecniche di seduzione e ora scrivo davanti alla finestra col Mac. Che sfigata.
Ma torniamo a noi.
Oggi i Diversamente Competenti mi hanno liberato inaspettatamente la mattinata, motivo per cui ho deciso di incontrare la mia amica C., italiana trapiantata qui da anni, mamma di due figli e una decina di anni più di me, anzi pure meno, credo. Bene. Allora, chiacchieravamo di com'è cercare un compagno qui, e lei ha riassunto tutto con una faccia che diceva: arduo. Misciòn Impòssibòl. E in effetti, in effetti io dico: a me qui non mi approccia mai nessuno.
Non che la cosa mi manchi, ad esempio in Turchia mi approcciavano così costantemente che lasciata Istanbul odiavo il genere maschile in toto, ero arrivata a una sorta di sciopero della relazione di qualsiasi genere, perché spesso, donna singola straniera, finivo con l'essere il giocattolo sessuale pre-matrimoniale del turco di turno. Che anche no. E no, non sto esagerando: le altre mie amiche straniere avevano lo stesso problema.
Qui, però, siamo all'altro estremo: non ti guarda nessuno. Nessuno! E se ti guardano, sono stranieri di latitudini più basse, o più a est. Il concetto del Gioco di Sguardi anche così per farlo, anche se sei in metro e chi ti rivede ma sei belloccio dunque va bene, qua ciccia. A Istanbul non era il caso perché veniva frainteso, qui passi per una psicopatica che fissa la gente. Non è mai facile conoscere qualcuno dopo gli anni dell'università, anzi più lavori e più diventa difficile, ne sono certa - ma qua mi sa che è estremamente difficile. In effetti, se penso alle coppie autoctone che si sono formate tra gente che conosco, era tutta gente che si conosceva da tanto. La prossima volta che vedo la mia amica austriaca A., che è simpatica e autoironica, le sottoporrò la questione. Stay tuned, vi aggiornerò sulla mia indagine: che fare, se sei singola a Vienna e vuoi conoscere un uomo senza l'aiuto di internèt?
Adesso fatemi lavorare, però, invece che scrivere vaccate.